Il nuovo impegno promesso da Ryanair sul sistema aeroportuale calabrese non convince. Soprattutto per ciò che concerne gli scali di Crotone e Reggio Calabria che si sentono sempre più abbandonati dalla Sacal. il piano è stato presentato un paio di giorni fa da Eddie Wilson, Ceo di Ryanair, e dall'amministrazione unico della Sacal, Marco Franchini prevedendo da questa estate, insieme a 300 aeromobili che rimpingueranno la flotta nei prossimi 5 anni, 16 nuove rotte della compagnia aerea per lo scalo internazionale di Lamezia Terme, che si accaparra anche la nuova rotta per Venezia, che è una delle tratte mancate, nonostante gli oneri di servizio pubblico, dall’aeroporto di Reggio Calabria, il cui bando è andato deserto.

L’aeroporto dello Stretto vivrà quindi un’altra estate con sole due tratte giornaliere per Roma e Milano Linate considerando che nei mesi scorsi anche AeroItalia, compagnia a intero capitale privato ha annullato i voli annunciati per Firenze e Bergamo proprio per questa estate.

Tanto basta per innescare una polemica mai sopita delle istituzioni cittadine nei confronti di Sacal e della Regione. Il primo a denunciare la volontà politica di affossare lo scalo reggino è stato il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti che nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha sollecitato un Consiglio congiunto tra Comune e Città metropolitana alla presenza della deputazione reggina, della Regione e della governance di Sacal: «Sono loro – ha detto - a dover fornire risposti dopo gli annunci fatti».

Ma è tornato a parlare anche il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà che ha puntato l’indice contro il governo di Roberto Occhiuto e la gestione del Tito Minniti: «Se la strategia di Sacal e Regione è quella di prosciugarlo progressivamente per poi chiuderlo – ha scritto sui social Falcomatà - a questo punto lo dicano chiaramente! Reggio non resterà di certo a guardare».

Ma se Reggio piange, Crotone non ride. Il battagliero Comitato cittadino è intervenuto proprio ieri rintuzzando le recenti dichiarazioni Di Franchini che aveva parlato di differenziazione e specializzazione dell’offerta degli scali calabresi. Il Comitato invece ribadisce che lo scalo ha un’importanza sociale per la comunità crotonese suggerendo al governo di revocare la concessione alla Sacal per la gestione dell’aeroporto.

Insomma la Sacal scontenta tutti, e a Montecitorio, con riferimento all’Aeroporto dello stretto torna a riaffacciarsi l’ipotesi di una «nuova governance attraverso una subconcessione quinquennale da parte di Sacal alle istituzioni locali reggine e messinesi». Ad avanzarla il deputato pentastellato Riccardo Tucci che ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui bollando come fallimentare la gestione degli ultimi anni chiede anche di prendere in considerazione la possibilità di istituire un tavolo interistituzionale per verificare la fattibilità in ordine alla costruzione, sempre nella città di Reggio Calabria, di un nuovo, ecosostenibile ed intermodale Aeroporto del Mediterraneo.