Un incontro sulle prospettive ecologiche ed il ruolo del Mezzogiorno nelle logiche di sviluppo inserite nel quadro della transizione energetica del Paese. È il tema dell'attivo calabrese della Filctem Cgil che si è riunita a Catanzaro in vista della grande manifestazione romana del 7 ottobre chiamata "La via maestra". Tra i vari settori in piattaforma la Cgil porterà in piazza e soprattutto al Governo le proprie idee in materia di politiche industriali. 

Secondo il segretario nazionale Ilvo Sorrentino (settore elettrico, gas ed acqua Filctem) «se dobbiamo uscire dal fossile dobbiamo dare adeguato sostegno alle imprese per poter tenere botta rispetto al tema industriale e del lavoro. L'idea è quella di un mix energetico che sia sostenibile dal punto di vista ambientale tenendo sotto il profilo industriale».

Per Francesco Gatto, segretario generale Filctem Calabria, «ci sono cose che possono favorire investimenti ed occupazione: sono priorità il consolidamento dell'esistente e del parco infrastrutturale; abbiamo il gas, vettore principale per i prossimi 30 anni; investimenti nel rinnovabile e nei servizi a rete. Senza contare lo sviluppo del fotovoltaico in agricoltura, di offshore in alto mare, al retroporto di Gioia Tauro, quindi al rigassificatore e piastra del freddo».

Angelo Sposato, segretario generale Calabria della Cgil, ha parlato di problemi concreti: «Situazione difficile per le famiglie causa crisi energetica. I governi non hanno saputo approntare piani efficaci. L'inflazione ha indebolito salari e pensioni, c'è bisogno di misure strutturali senza bonus. La mancanza di reddito di cittadinanza determinerà sacche di povertà in Calabria dove assistiamo alla spoliazione energetica: il governo Occhiuto ha smantellato la centrale a biomasse del Mercure, unica sostenibile ambientale; Enel dismette il piano idrogeno su Rossano; di rigassificatore non si parla mentre l'Europa ha messo una tassa che pone in discussione anche Gioia Tauro. Non escludiamo una mobilitazione regionale in autunno».