«Non mancherà il mio impegno, ma la Regione ed anche il Governo devono fare la loro parte. Bisogna avere il linguaggio della verità, non delle false promesse». Lo ha detto il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci con riferimento alla situazione di estremo disagio e precarietà dei tirocinanti calabresi. Una delegazione è stata ricevuta dal rappresentante istituzionale nella Sala degli Specchi della sede dell’Ente.

La proroga per tamponare

Secondo Iacucci, la situazione rischia di degenerare in un dramma «per migliaia di famiglie se non si interverrà al più presto per individuare una soluzione dignitosa e concreta. Proprio in vista dell’imminente scadenza dei Tirocini di inclusione sociale – ha affermato il presidente della Provincia - sono state avanzate diverse ipotesi e non sta a me stabilire quale sia la più corretta. Di sicuro, però, non si possono lasciare questi lavoratori senza una risposta e senza alcuna prospettiva sul loro futuro se non una sempre auspicabile proroga di un ulteriore anno».

Lettera a Spirlì e Orsomarso

Franco Iacucci ha inviato una lettera al presidente della Regione, Nino Spirlì, e all’assessore al regionale al lavoro, Fausto Orsomarso, sollecitando l’apertura di un tavolo di confronto, così come richiesto dai segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil e dall’Unione Sindacale di Base. «Si tratta di 6250 disoccupati di lunga durata ed ex beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga che negli anni attraverso diverse misure di politiche attive sono stati impiegati negli Enti Locali di tutta la regione, sopperendo spesso all’atavica assenza di personale e facendosi carico di importanti funzioni».

Personale prezioso

«In quanto presidente della Provincia di Cosenza, dove sono attivi sessanta tirocini di inclusione sociale, nonché sindaco di Aiello Calabro, sono consapevole – ha aggiunto Franco Iacucci - dell’importanza che rivestono questi lavoratori nei nostri Enti e anche delle loro difficoltà di fronte ad un futuro incerto e ad una quasi certa impossibilità di ricollocazione nel mondo del lavoro. Pertanto, mi sento di sostenere la proposta dei segretari generali regionali di Cgil, Cisl, Uil e Usb di aprire al più presto un tavolo di confronto, alla presenza anche del Governo nazionale e della deputazione calabrese».