Il consigliere della Lega aveva criticato l’operato di Orsomarso in merito alla vertenza che coinvolge il centro termale. Il capogruppo di Fratelli d’Italia: «Mero attacco personale»
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«La credibilità della maggioranza che governa la Regione passa dalla serietà e dalla responsabilità dell’azione amministrativa e non da polemiche strumentali». È quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Filippo Pietropaolo, rispondendo alla nota del consigliere Pietro Molinaro sulla vicenda della Terme Luigiane: «A noi risulta - come ritengo risulti anche al presidente facente funzioni Spirlì - che l’assessore Orsomarso si stia interessando della vicenda delle Terme Luigiane nel rispetto delle diverse competenze istituzionali, considerato che è in corso l’iter della pubblicazione del bando per la concessione delle acque termali da parte dei Comuni interessati, con l’impegno al mantenimento dei livelli occupazionali. L’assessore Orsomarso - continua Pietropaolo - pur non essendo mai stato convocato dal prefetto di Cosenza, ha tenuto una interlocuzione con il rappresentante del governo e con i sindaci, al fine di tutelare i lavoratori, senza interferire nello svolgimento di procedure di competenza di altri enti e regolate dalle norme europee».
Entrando nel dettaglio, Pietropaolo aggiunge: «L’assessore Orsomarso ha pure ricevuto i rappresentanti dell’azienda Sateca, destinataria tra l’altro, come le altre attività del comparto termale, delle apposite misure di sostegno volute insieme alla presidente Santelli. Non ci risulta che nella giunta presieduta dal leghista Nino Spirlì, sia stato in qualche modo contestato il lavoro dell’assessore Orsomarso. Qui veniamo alle considerazioni di carattere politico del consigliere Molinaro, che tenta improvvidamente di dettare la linea in casa di Fratelli d’Italia, un partito giovane, che sta crescendo tantissimo nel centrodestra per il carisma e la credibilità di Giorgia Meloni, ma anche per la solidità delle storie politiche personali dei suoi dirigenti, fatte di coerenza, capacità politica, radicamento, senso di comunità, ben lontane da quelle di chi utilizza i partiti nel momento elettorale, come strumento per il perseguimento di interessi personali».
«Il ragionamento di Molinaro – conclude l’esponente Fdi - ha poca consistenza, ed è forse indice di un suo nervosismo rispetto alle dinamiche interne alla Lega. Rimarca infatti che Orsomarso non è un eletto in Consiglio, non essendosi candidato alle scorse regionali, ma non lo è neppure il presidente Spirlì, rappresentante del suo partito. Vorremmo quindi capire dalla Lega se quello di Molinaro è un mero attacco di natura personale, dal quale ci aspettiamo vengano prese le distanze, o se dobbiamo pensare ad un mutamento dei rapporti che ci hanno visto fino ad oggi sostenere con correttezza, lealtà e spirito costruttivo l’azione della giunta regionale guidata, dopo la scomparsa della presidente Santelli, dal facente funzioni Spirlì».