«In Calabria a rischio 111 milioni destinati alla Zes. Perché Occhiuto vuole perdere queste risorse?» Lo scrive il consigliere regionale Davide Tavernise che in una nota stampa sottolinea: «Secondo quanto denunciato da Giosy Romano, commissario delle aree industriali di Campania e Calabria, sarebbero a rischio le opere per la Zes Calabria che farebbero capo ai grandi enti per un valore di circa 111 milioni. Una denuncia, quella del commissario, forte e pubblica che tuttavia non solo non ha raccolto risposta dagli enti interessati e coinvolti ma sul punto assordante è anche il silenzio della Regione. Eppure - rimarca l'esponente 5 stelle - un mese fa lo stesso presidente Occhiuto, ha tessuto le lodi per le zone economiche speciali candidando la Calabria, attraverso proprio la Zes, come il luogo dove si possono ricevere e attrarre investimenti. Ma chi verrebbe a investire in Calabria se neanche la Zona economica speciale, pur vocata a semplificare e avvantaggiare l’imprenditoria, risulta debitamente collegata alla rete ferroviaria o ammodernata, come denuncia il commissario Romano?».

Secondo il pentastellato: «A restare delusi non solo i calabresi ma anche quella realtà a cui questo centrodestra parla: gli imprenditori. Nel mese di marzo, infatti, è stata Unindustria Calabria in collaborazione con il Centro studi Confindustria a indicare la strada per la ripartenza calabrese: ovvero Pnrr, digitalizzazione e aree Zes. Una sorta di “Diario di bordo” per uscire da una situazione che vede in crescita in Calabria solo lo spopolamento, soprattutto dei giovani, mentre le attività produttive viaggiano sotto la media nazionale».

Per Tavernise «la denuncia di Romano rende ancora più grave la superficialità con la quale la maggioranza di governo in Calabria ha deciso di non voler neanche considerare l’idea di una commissione speciale di monitoraggio sui fondi Pnrr, che avrebbe potuto avere costo zero per i calabresi e avrebbe potuto svolgere un ruolo di stimolo sul raggiungimento dei target. Le risorse legate al Pnrr sono fondamentali per la nostra regione come peraltro gli altri fondi europei su cui già scontiamo un ritardo enorme, come denunciato. In un contesto fatto di tempo prezioso e opportunità irripetibili la Calabria tarda ancora ad essere esempio positivo e tutto questo ha responsabilità politiche chiare».