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“L’uomo che in campagna elettorale predicava il rispetto delle regole ora che è al potere le viola sistematicamente”. Il consigliere regionale Domenico Tallini attacca frontalmente il presidente Oliverio e gli assessori al personale Ciconte e al lavoro Guccione per avere stabilizzato, al di fuori di ogni regola, dieci lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità utilizzati presso i dipartimenti regionali, attribuendo loro una qualifica superiore a quelli precedentemente stabilizzati dalla Regione.
“Pesa, su questa vicenda di palese discriminazione tra lavoratori – sottolinea Tallini- il silenzio dei sindacati, pronti a sparare a zero su Scopelliti ad ogni suo atto, ma evidentemente distratti davanti alle irregolarità e alle illegittimità di Oliverio”.
La delibera contestata dal consigliere Tallini è la numero n. 103 del 03.04.2015 “Contrattualizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità utilizzati presso i Dipartimenti regionali”- atto di indirizzo.
Con questo atto – spiega l’esponente del centrodestra nell’interrogazione presentata al presidente del Consiglio regionale Scalzo - la Giunta Regionale ha provveduto alla contrattualizzazione di 10 unità lavorative oltre i termini stabiliti dalla stessa Legge n. 147/2013, termine previsto entro il 31.12.2014. Ma vi è di più. La Delibera della Giunta Regionale n° 103 del 03.04.2015, proposta congiuntamente dall’Assessore Regionale al Lavoro Carlo Guccione e dall’Assessore al Personale Vincenzo Ciconte, non evidenzia nessuna istruttoria compiuta dal Dirigente del Dipartimento Organizzazione e Personale, i cui pareri sono indispensabili ai fini della procedura contrattuale.
A queste dieci unità la Giunta ha attribuito nominativamente categorie giuridiche C e D, mentre tutti gli altri ex LSU-LPU stabilizzati dall’Amministrazione Regionale svolgono mansioni che afferiscono esclusivamente alla categoria A e B, nonostante molti di queste unità siano in possesso di laurea in varie discipline.
Nell’interrogazione, Tallini chiede di conoscere la disposizione di Legge che permette l’inquadramento a tempo determinato nelle Categorie C e D dei lavoratori LSU-LPU, dal momento tali unità possono essere inquadrate solo in categoria A o B; i motivi per cui non sono stati rispettati i termini di assunzione previsti dall’art. 1 comma 207 della Legge N° 147/2013 ovverro stipulare improrogabilmente i contratti a tempo determinato entro il 31/12/2014 “secondo cui la mancata sottoscrizione del contratto entro il termine previsto costituisce causa di decadenza dal contributo e la cessazione costituisce motivo di revoca parziale del contributo” – o eventuali deroghe concesse; i motivi per cui non risulta compiuta nessuna istruttoria da parte del Dirigente del Dipartimento Organizzazione e Personale, indispensabile ai fini di qualsiasi procedura contrattuale.
Ma soprattutto Tallini chiede di conoscere i criteri di scelta dei nominativi individuati all’interno della D.G.R. n. 103 del 03.04.2015, che hanno portato all’individuazione delle 10 unità da inquadrare in categoria C e D e se tra i soggetti interessati vi siano lavoratori che hanno precedentemente rinunciato alla stabilizzazione e i criteri di individuazione delle competenze in termini di funzioni e compiti, dal momento che si palesa una discriminazione tra le unità citate nella D.G.R. n. 103/2015 (cat. C e D) e quelle già stabilizzate dall’Amministrazione Regionale (cat. B.)
Il consigliere conclude l’interrogazione chiedendo, visto gli evidenti vizi di legittimità riscontrati, procedere alla revoca in autotutela della Delibera N° 103 del 03/04/2015 avente per oggetto ““Contrattualizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità utilizzati presso i Dipartimenti regionali”- atto di indirizzo, configurandosi essa stessa in un vero e proprio abuso.”