Il presidente della Regione Mario Oliverio è tornato quest’oggi su temi che riguardano lo sviluppo del Mezzogiorno e della Calabria, partecipando a Lamezia al convegno “Lo sviluppo del Mezzogiorno per fermare il declino”, organizzato dall’Associazione degli ex Parlamentari della Repubblica.
“Il Mezzogiorno ed in esso la Calabria- ha detto Oliverio- hanno negli anni subito una marginalizzazione notevole e marcata. Il rapporto Svimez di qualche settimana fa può meravigliare solo chi non conosce il Mezzogiorno ed anzi c’è da aggiungere che alcuni dati sono sottostimati rispetto alla condizione reale. Possiamo cogliere questa fotografia impietosa, e la seguente riaccensione della discussione, come opportunità; va alimentato il confronto, a vario livello, sia nelle regioni del Sud, nell’intero Mezzogiorno, che nel dibattito nazionale. In questa direzione è positivo e proficuo il fatto che si sia tenuta di recente una prima riunione dei presidenti delle Regioni del Sud e che un’altra sia in programma prossimamente. C’è necessità di riflettere sull’esperienza di questi anni , anni in cui quote consistenti destinate al Mezzogiorno sono state dirottate su altre realtà. Spostamenti ingenti di risorse che ad una curva negativa hanno aggiunto un allargamento della forbice tra realtà territoriali italiane, con esiti drammatici.”
“A questa operazione- ha aggiunto- ha tuttavia contribuito l'incapacità della classe dirigente del Mezzogiorno nello spendere le risorse comunque assegnate. Sarebbe stato meglio se lo Stato avesse assunto un ruolo sostitutivo, una sostituzione preferibile ad un drenaggio che è divenuto ‘rapina’. Da questi dati occorre ora ripartire, sviluppare una iniziativa forte. Non ci potrà essere ripresa del Mezzogiorno se non ci sarà una sua assunzione coerente nelle politiche nazionali. Politiche innovative , credito d'imposta, inventivi alle imprese, sono strumenti che possono , tra l’altro, aprire una fase nuova. Siamo in prossimità dell'approvazione della legge di stabilità; è questa una occasione per incominciare a mettere alcuni punti fermi e determinare una azione forte e convergente, delle Regioni, delle forze economiche, di quelle sociali. Anche in questo verso occorre recuperare le risorse del PON”.
“E’ il momento delle scelte- ha proseguito Oliverio- e noi le abbiamo fatte, abbiamo avanzato proposte concrete al Governo. Non liste della spesa, non rivendicazioni, ma indicando priorità importanti, come gli interventi per il miglioramento della rete infrastrutturale, presentando, ad esempio, lo studio di fattibilità alta velocità da Battipaglia sino a Reggio Calabria. Altra attenzione abbiamo riservato al Porto di Gioia Tauro, il cui ruolo e' per noi strategico, ed anche considerandolo come opportunità che l’intero Paese non può perdere essendo infrastruttura di interesse non solo nazionale ma europeo. Per questo è necessaria e non più procrastinabile l'istituzione della ZES. "
Ancora in tema di infrastrutture, dopo aver richiamato il corridoio jonico Oliverio ha giudicato "fondamentale la realizzazione di investimenti in direzione dell'ammodernamento della ferrovia Jonica, a partire dalle misure per l'ammodernamento del materiale rotabile. È necessario altresì - ha continuato- concentrare le risorse per un altro ammodernamento, quello della SS 106, e per la sua messa in sicurezza, a partire dallo sblocco delle procedure relative al mega lotto , già appaltato, del tratto Roseto Capo Spulico- Sibari."
Alla platea del convegno, il presidente della Regione ha parlato anche nella necessità di collegare la stazione di Lamezia all’aeroporto, al momento avulso dal sistema di trasporto pubblico locale, passando poi ad indicare puntualmente la serie di altri fronti sui quale il governo regionale è particolarmente impegnato.
Tra questi, il contrasto alla povertà, per il quale si sta definendo un apposito piano che utilizzerà quasi interamente risorse proprie della Regione; la riduzione delle misure del FESR da 280 a 100, una concentrazione che consente un investimento su obiettivi strategici; il sostegno alle filiere produttive ed ai nuovi insediamenti per l’agricoltura, segnatamente di giovani, inerenti al PSR; lo snellimento delle procedure e la sburocratizzazione.
Ulteriore argomento proposto al termine del proprio intervento, la difesa del suolo; una “questione centrale” cui sono dedicati la costituzione di una unità operativa ed un corposo progetto che utilizza consistenti risorse, sul recupero della cultura della manutenzione del territorio stesso e delle aste fluviali. Un progetto che utilizzerà anche Calabria Verde, strumento di cui dispone la Regione, e con la quale è stato sottoscritta una convenzione per la prevenzione del rischio idrogeologico.