VIDEO | Protesta stamani a Reggio Calabria dinnanzi la sede del consiglio regionale del sindacato Usb: «Le istituzioni sono sorde. Abbiamo chiesto incontri sia a Scura che ad Oliverio. La politica deve intervenire»
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Protesta a Reggio Calabria dinnanzi la sede del consiglio regionale, del sindacato Usb che rappresenta i lavoratori delle strutture psichiatriche. Da dicembre 150 operatori non vengono retribuiti e, se le strutture non verranno accreditate dalla Regione, rischiano di non aver più lavoro.
«È una vergogna- ci dice una lavoratrice- ma non solo per la nostra situazione ma, anche per quella dei malati che rischiano di non essere più accuditi e per le loro famiglie che dall’oggi al domani si troverebbero senza assistenza». Anni e anni di contratti precari che adesso non vedono le strutture accreditate anche perché dal dipartimento di salute mentale regionale è arrivata una comunicazione in cui viene affermato che a causa dell’inchiesta della procura reggina, i pagamenti delle prestazioni sono ritenuti “illegali”. Comunicazione questa che i lavoratori respingono in toto nei contenuti. Oltre ai lavoratori, il rischio- per l’interruzione del servizio, che comunque sta continuando ad essere erogato anche senza le dovute spettanze- è anche per 200 pazienti che potrebbero non essere più assistiti. «Questa una battaglia di civiltà- afferma Aurelio Monte, dirigente regionale dell’Usb- è facile scrivere lettere da dietro una scrivania. Abbiamo chiesto vari incontri sia al governatore Oliverio che al commissario Scura. Ma niente. Questa politica e queste istituzioni sono “sorde", non si può sempre protestare per vedersi riconosciuti i propri diritti- ha chiosato Monte- adesso basta. Servono soluzioni concrete per i lavoratori e i malati reggini».