VIDEO | Il dato emerge nel rapporto statistico sull'immigrazione. Cala nel 2020 il numero dei residenti stranieri: il più alto numero nella provincia di Cosenza
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Nella sola provincia di Cosenza aumenta la presenza di cittadini stranieri (+191), in un quadro di complessivo calo dei residenti. Il dato in controtendenza, in una regione che tende a perdere popolazione calabrese e non. Nel 2020 sono a 102.887 gli stranieri residenti in Calabria: diminuiscono rispetto al 2019 (-0,5%) così come le iscrizioni a scuola: 400 in meno.
Il dossier sull'immigrazione
La tendenza è emersa nell'ultimo dossier statistico sull'immigrazione illustrato questa mattina dal centro studi Idos. In provincia di Cosenza si registra il maggior numero di stranieri (35.917), seguita da quelle di Reggio Calabria (30.881), Catanzaro (17.859), Crotone (10.496) e Vibo Valentia (7.734). Ma la classifica si ribalta se si considera invece l’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti, il primato spetta alla provincia di Crotone (6,3%), mentre Vibo Valentia, con il 5,0%, è quella con l’incidenza minore.
Scuola
E il trend si riflette anche sulla scuola: cala il numero di iscrizioni soprattutto negli istituti primari. Romania, Marocco, India e Albania i Paesi di provenienza degli studenti iscritti nelle scuole calabresi. Altro dato in controtendenza riguarda l'aumento di iscrizioni negli istituti scolastici di cittadini nati in Italia ma figli di immigrati. La seconda generazione dell’immigrazione rappresenta uno dei più rilevanti elementi di novità nella scuola italiana. In Calabria, gli studenti nati in Italia risultano la sola componente studentesca in crescita, passando da 4.463 nell’anno scolastico 2018/2019 a 4.713 nell’anno scolastico 2019/2020. Aumenta invece il numero di cittadini non comunitari accolti in Calabria: 3.895 a giugno 2021, erano 3.881 a dicembre 2020. La maggior parte in possesso di un lungo permesso per motivi familiari o per protezione internazionale.
Lavoro
Ancora accidentato, invece, si rivela il percorso di inserimento lavorativo. La maggior parte degli stranieri in Calabria risulta impiegato in lavori manuali non qualificati con una retribuzione nettamente inferiore - a pari qualifica - rispetto ai lavoratori italiani (in media a 820 euro a fronte di 1.244 euro). L’83% degli occupati stranieri sono lavoratori dipendenti e il 17% autonomi. Il 51,4% è inserito nei servizi, il 34,4% lavora nel settore agricolo e il 14,2% nell’industria. Rispetto alla tipologia professionale, il 63,6% svolge un lavoro manuale non qualificato (mentre per gli italiani la quota è pari al 15,5%), il 20,4% è impiegato come addetto alle vendite o servizi alle persone, l’11,8% svolge un lavoro manuale specializzato e solo il 4,3% svolge una professione intellettuale o tecnica o è inquadrato come dirigente.