Le risorse consentiranno di migliorare gli accessi al sito, avviare una nuova campagna scavi e recuperare strutture archeologiche e reperti (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il Parco archeologico di Sibari diventa soggetto attuatore dei fondi compensativi per la realizzazione della statale 106. Più nel dettaglio all'ente vengono destinati fondi per realizzare una strada che attraversa anche parte dell'area archeologica. Ne dà contezza una nota diramata dallo stesso ente. Nelle scorse ore il Comitato interministeriale per la Programmazione e lo Sviluppo sostenibile ha individuato nel Parco archeologico di Sibari il nuovo soggetto aggiudicatore delle opere compensative per la realizzazione del tratto della SS 106 che attraversa in parte la zona archeologica. Si tratta di un fondo dell’importo di 18.693.250,81 euro che nel lontano 2007 fu deliberato dallo stesso Comitato e che era rimasto finora completamente inutilizzato.
«Una enorme soddisfazione per il successo di un lavoro paziente e complicato che è iniziato all’indomani del mio insediamento e che ha portato in poco più di un anno a sbloccare fondi il cui impiego sarà decisivo per il riscatto di Sibari e della Sibaritide tutta», dichiara il direttore del Parco archeologico di Sibari, Filippo Demma. «Ringrazio- aggiunge - il Ministero della Cultura ed in particolare la sottosegretaria di Stato Lucia Borgonzoni, delegata MiC alle relazioni con il Cipess, per il decisivo appoggio, e la sua Segreteria per il supporto alla nostra richiesta, che ha potuto contare fin dall’inizio anche sulla totale collaborazione di Anas S.p.A., cui pure va la nostra riconoscenza. Un risultato che è stato per altro possibile solo grazie alla concessione al Parco dell’autonomia speciale da parte del ministro Franceschini».
La collaborazione con Anas - si fa rilevare nella nota stampa - sarà fondamentale anche per la realizzazione delle opere stradali necessarie a migliorare il sistema di accessi al Parco, che impegnerà una parte dei fondi. Ma il grosso del finanziamento verrà utilizzato per la ricerca e la valorizzazione: una nuova campagna di scavi – facilitata dalle recenti acquisizioni di idrovore e inquadrata nel Masterplan per la soluzione dei problemi idrogeologici dell’area – recupero e restauro delle strutture archeologiche e dei reperti; nuovo allestimento dei Musei di Sibari e Amendolara; nuovi percorsi di visita attrezzati nelle aree archeologiche; digitalizzazione e accessibilità totale delle collezioni del Parco; ampliamento dell’offerta culturale con la realizzazione di colture sperimentali accessibili al pubblico; questi sono alcuni dei progetti sui quali la Direzione intende investire.
In linea con la politica e con la missione del Parco, tutte le procedure per l’impiego di queste, come di tutte le somme delle quali la struttura risulta beneficiaria, saranno sottoposte a uno stretto controllo disciplinato da uno stringente Protocollo di Legalità, le cui bozze - conclude il comunicato -verranno approvate nella giornata di domani dal CdA del Parco e che il direttore Demma siglerà con la Prefettura di Cosenza nei prossimi giorni.