I titolari dei locali chiedono di mantenere i dehors covid, gli spazi all'aperto destinati ad accogliere la clientela. Più dettagliatamente lo chiedono in una nota gli operatori food del centro storico di Catanzaro in una lettera indirizzata al sindaco della città capoluogo, Sergio Abramo. La missiva parte con le parole del presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, "Trasformare lo straordinario dell’emergenza con le sue performance di eccezione in una ordinaria amministrazione che funzioni bene":«Parole certamente d’effetto per noi operatori food centro storico che - affermano - da mesi proviamo a sollecitare una scelta coraggiosa da parte dell’amministrazione, una scelta di responsabilità e rifiuto delle logiche di appartenenza».

Gli spazi Covid

«La città - sostengono - ha cambiato volto ed è un volto che piace non solo a noi operatori del settore ma che piace a tutti i cittadini. Raccogliamo giornalmente le testimonianze di clienti che anche durante le ventose e fredde giornate chiedono di poter consumare fuori in quegli spazi cosiddetti Covid che a quanto pare il prossimo 31 marzo 2022 saremmo costretti a smantellare».

Rischio smantellamento

«Eliminare gli spazi Covid all’aperto - rimarcano - non significa solo rendere vani gli investimenti degli imprenditori ma significa soprattutto togliere un’opportunità di crescita identitaria ed economica alla nostra città. Abbiamo provato ad interessare l’attuale amministrazione comunale, e dopo un primo approccio di apertura ad oggi tutto è fermo ad una riunione del 3 febbraio scorso durante la quale abbiamo suggerito una concreta soluzione».

Modificare il regolamento comunale

Viene dunque chiesto di «modificare il regolamento comunale ed inserire alle categorie già esistenti di occupazione di suolo pubblico una nuova tipologia, quella dell’occupazione temporanea di spazi pubblici antistanti i rispettivi esercizi o in assenza di idonei spazi antistanti, con la posa di tavolini, ombrelloni, pedane ed analoghe strutture comunque temporanee e immediatamente rimovibili. Mediante l’inserimento di tale tipologia nel regolamento comunale del settore nella sostanza - sottolineano - si potrebbe garantire il mantenimento degli spazi esterni già esistenti e autorizzati per l’emergenza epidemiologica Covid-19».

Il coraggio si scegliere 

Insomma trasformare lo straordinario in ordinario: «Ecco perché la frase di oggi del presidente del Consiglio di Stato ci ha dato il coraggio di scrivere questa lettera, per sensibilizzare i cittadini prima che l’amministrazione, che ahinoi ad oggi, dopo venti giorni dall’incontro per trovare una soluzione alla problematica, è ancora silente».

I dehors

«I dehors “straordinari” - commentano ancora i titolari dei locali - hanno cambiato in positivo il volto del territorio cittadino, sia in città che a Catanzaro Lido, sono a nostro parere, e soprattutto a parere dei nostri clienti, evocative di una città che è al passo con i tempi. Una città in cui finalmente è bello passeggiare e fermarsi a consumare in uno spazio accogliente. È vero tante cose devono essere riguardate, e di questo ne siamo consapevoli».

A giudizio degli operatori «È necessario rivedere e aggiornare il catalogo degli arredi rimettendo mano alle regole sul decoro per rendere più omogenei tavoli, sedie, pedane, ombrelloni e fioriere con il tipo di piazza o strada così come è necessario pensare a dove ridistribuire – i pochi!!! - spazi parcheggi occupati dai dehor. Proprio sul questione parcheggi appare a chi scrive che il primario dell’amministrazione sia quello di mantenere stabile il bilancio di Amc - concessionaria delle strisce blu - a discapito della crescita sociale ed economica dell’intera città».

Richiesta di incontro

«A questo punto - concludono - chiediamo all’attuale amministrazione comunale di convocare con estrema urgenza e comunque entro e non oltre il prossimo 28 febbraio una riunione fra tutti gli organi competenti e interessati e quindi: la Commissione 3 -“Attività economiche”- la Commissione 5 - “Patrimonio” -, tutti i Consiglieri Comunali che ritenessero di voler partecipare, le Associazioni di Categoria quali Confcommercio –Fipe, Confartigianato, Confesercenti, Casa e Cicas, le Associazioni di Via nonché gli Ordini Professionali degli Architetti, degli Ingegneri e dei Geometri, che ognuno per la proprie competenze e ruoli, devono offrire soluzioni alla questione “spazi esterni Covid” fonte di forti preoccupazioni per la categoria che in qualità di Fcs – operatori food centro storico - tuteliamo sin dall’inizio della nostra nascita».