Dalle modifiche alla manovra, a quelle alle pensioni, passando per un canale di finanziamento per l’occupazione femminile, la lotta all’evasione fiscale, assunzioni nelle amministrazioni. Sono tanti i punti che compongono la piattaforma di rivendicazioni illustrata a Lamezia Terme da Cgil, Cisl e Uil in prospettiva della manifestazione unitaria dell’11 dicembre a Catanzaro.

Dati positivi una ritrovata compattezza tra i confederali e un buon giudizio, almeno per quanto visto fino ad ora, sull’operato del governatore Occhiuto. Ma molto c’è da fare a livello nazionale e regionale. Necessario per il segretario generale Tonino Russo, un focus sulle pensioni: «Noi vorremmo un po' allargare la maglia dell'uscita dal lavoro, nel rispetto della volontà del lavoratore e, soprattutto, vogliamo garantire una pensione dignitosa per i giovani, per le donne che sono quelle più martoriate ma, soprattutto, per i tanti lavoratori precari». «Una pensione di garanzia per le donne e i giovani di oggi che potrebbero essere i nuovi poveri di domani», è ciò che, invece, ha chiesto Angelo Sposato, segretario generale della Cgil.

Appello anche sul personale sanitario, affinché si faccia un pit stop, si verichino i numeri e si proceda alle assunzioni. «Abbiamo chiesto – ha detto il segretario della Uil Biondo – al presidente nella veste di commissario, dei momenti di confronto. Uno di questi è sulla medicina territoriale che ha dimostrato di essere assente e poi sul fabbisogno medico ed infermieristico, oltre che socio sanitario. Non possiamo aprire ospedali senza avere il personale che ci lavori dentro». «Bisogna fare il check up di questa situazione, vanno stabilizzati precari, vanno fatti i concorsi, fatte scorrere le graduatorie di concorsi già espletati all'interno della nostra regione».

Ma a preoccupare i sindacati è anche l’evasione fiscale, 110 miliardi di euro in Italia, che potrebbero essere investiti diversamente, evitando di prendere di punta provvedimenti contro la povertà, ha sottolineato Angelo Sposato, che in questi gravi momenti di crisi hanno salvato il Paese e dato conforto.

Necessaria poi una cabina di regia, specie per le risorse del Pnrr che «non possono rimanere nella scelta di poche persone. Quando si tratta di risorse pubbliche in Calabria bisogna che ci sia il massimo esercizio del controllo sociale da parte di tutti perché abbiamo visto che molte volte le risorse arrivo non si spendono», ha aggiunto Sposato.

Allo stesso tempo è stato sottolineato come senza le assunzioni nei comuni sia difficile raggiungere gli obiettivi prefissati. Voce quindi ai circa 4 mila lsu e lpu calabresi affinché godano del passaggio a 36 ore. Sull’unità raggiunta a livello regionale tra le tre sigle confederali, questi si sono augurati che possa essere presa come riferimento a livello nazionale.