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ROMA - Pil in caduta libera, occupazione ai minimi storici, disoccupazione dilagante, reddito pro-capite tra i più bassi d’Europa, povertà assoluta in continua crescita: è la Calabria nell’istantanea scattata da Svimez nelle anticipazioni del rapporto economia 2014. Tutto secondo pronostico, tutto risaputo, nessuna novità. Un altro dato, l’ennesimo, che conferma la recessione del Mezzogiorno e della nostra regione. Tra il Pollino e lo Stretto la ripresa resta un miraggio e la Calabria fatica ad agganciare il treno della crescita.
Previsioni negative. Il dossier Svimez va infatti oltre le rilevazioni statistiche e presenta le previsioni economiche per il 2014 e per il 2015. Il trend è negativo per tutto il Sud e, soprattutto, per la nostra regione. Il Pil calabrese per l’anno in corso segnerà un altro segno meno attestandosi al -1%. Non andrà meglio l’anno prossimo. Leggera ripresa, ma ancora nessuna crescita. Le previsioni Svimez parlano di un -0,5% del Pil nel 2015 che in termine assoluti significa meno investimenti, meno produzione e, soprattutto, meno occupazione. Prevista una perdita di posti di lavoro pari a -1,3% nel 2014 e -0,8% nel 2015. La ripresa, seppur modesta, toccherà altre aree del Paese, non il Sud, né soprattutto la Calabria condannata ad un altro biennio di recessione.
La simulazione. Unica ancora di salvezza la spesa di fondi europei. La simulazione effettuata dalla Svimez è una via d’uscita dal tunnel della crisi. Se infatti la Regione riuscisse a spendere tutte le risorse provenienti da Bruxelles e ancora tecnicamente disponibili si invertirebbe decisamente la rotta con il Pil che schizzerebbe al +1,3% già nel 2014 che, in termini occupazionali, significherebbe dare circa 30 mila posti di lavoro nel 2014 e più di 80 mila nel 2015.