La Calabria si fa vetrina di innovazione per la filiera agroalimentare. A Lamezia Terme, nella sede di Lamezia Europa sono stati resi noti i risultati del “progetto Demetra”. Quattro anni di lavoro di ricerca finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca con fondi Pon Ricerca e Innovazione che ha fatto dialogare tecnologia, ricerca, innovazione e sicurezza e messo a sistema il Rina-Centro Sviluppo Materiali S.p.A., l' università della Calabria, il gruppo Poste Italiane, Ecor International e Net service.

Nella sede di Lamezia Europa, dopo i saluti del sindaco Paolo Mascaro, del presidente di Lamezia Europa Leopoldo Chieffallo, e di Tullio Rispoli, direttore generale di Lamezia Europa, si sono alternate le relazioni degli docenti ed esperti che in questi anni di progetto hanno dato vita alle tre macro linee al alto impatto tecnologico e innovativo previste dal progetto.

Il dibattito ha consentito di approfondire l'utilizzo di acciai senza nichel e trattamenti laser textured, sistemi informatici basati su architettura blockchain e avanzate soluzioni crittografiche con l’obiettivo di porre in essere un sistema di marcatura che potesse contraddistinguere il prodotto e la sua filiera, garantendone la tracciabilità e arginandone il rischio di contraffazione.

Competenza, complementarietà, concretezza, innovazione, mercato, sicurezza: sono queste le parole chiave che illustrano i risultati ottenuti che si dimostrano di interesse anche per il settore del packaging alimentare poiché consentiranno: l’eliminazione del rilascio nei cibi di sostanze potenzialmente nocive quale il nichel. Tutte formule che ora sarà possibile industrializzare, da qui appunto l'obiettivo di coinvolgere le aziende della filiera agroalimentare.