VIDEO | Nuova giornata di protesta programmata per il 14 gennario agli scavi di Sibari. Per il presidente Blaiotta c’è solo un problema di liquidità
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È muro contro muro tra i vertici del consorzio di bonifica della Sibaritide e le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl e Uil. Preannunciata una nuova giornata di protesta agli scavi di Sibari per il 14 gennaio prossimo.
«Ad oggi non si riesce a garantire né i salari pregressi né quelli futuri, tanto meno il trattamento di fine rapporto (tfr). La vertenza è lontana dal trovare una soluzione definitiva», affermano le parti sociali, che rinnovano la richiesta di dimissioni del presidente Marsio Blaiotta a causa di una gestione ritenuta fallimentare. Presa di mira la gestione e, in particolare, alcune assunzioni che potevano essere evitate investendo sul personale esistente.
L’appello dei sindacati alla Regione e le tesi di Blaiotta
L’appello dei sindacati è rivolto anche alla Regione Calabria affinché prenda atto della situazione emergenziale ed intervenga con provvedimenti immediati e soluzioni strutturali. Per il presidente Blaiotta, invece, spira aria di strumentalizzazione.
«Gli impegni presi con i dipendenti sono stati onorati e il percorso di consolidamento delle spettanze, continuerà. Il Consorzio è in salute ha soltanto un problema contingente di liquidità che deriva da una serie di fattori, sempre illustrati sia ai sindacati che ai politici vigilanti. Mi riferisco sia ai ritardi dovuti all’emissione dei ruoli per il blocco imposto dal Governo che ai crediti accertati che il Consorzio vanta dalla Regione Calabria per un importo complessivo di circa 9 milioni di euro».