L'analisi di Confcommercio sui due mesi di sconti nei negozi previsti fino a marzo: la crisi prosegue e in Calabria si prevedono consumi inferiori alle medie nazionali
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Nel 2020 le ultime settimane trascorse dai commercianti senza dover fare sul serio i conti col Covid coincisero con i saldi invernali. Il tradizionale assalto ai negozi del periodo post natalizio, un anno dopo, non ci sarà e i consumi saranno parecchio inferiori a quelli di dodici mesi prima. A metterlo nero su bianco è l’Ufficio Studi di Confcommercio Calabria, che stima una spesa media pro capite da qui al 5 marzo – ultimo giorno di svendite secondo il calendario approvato dalla Regione – di circa 97 euro, 14 in meno dei 111 che sborseranno i nostri connazionali nel resto del Paese. Un crollo verticale rispetto al 2020, quando per i saldi in Calabria uno studio di Confesercenti aveva previsto poco meno di 170 euro di acquisti a prezzi scontati per ogni calabrese.
Sconti in quasi tutti i negozi
L'analisi sul 2021 di Confcommercio conferma che sei famiglie su dieci preferiscono non spendere troppo prima di Natale e aspettare gli sconti dell'immediato dopo Capodanno. Un dato che quest'anno, però, dovrà tenere in considerazione un volume di affari ridotto. I settori che contano di incassare di più nei prossimi due mesi sono abbigliamento e calzature, ma anche qui, come in molte case d'altra parte, andrà di moda l'austerità. Confcommercio stima che oltre il 70% delle attività commerciali operanti sul territorio offrirà la propria merce a prezzi ribassati, con tassi di sconto che, da principio, saranno tra il 30% e il 50% per poi eventualmente aumentare. I ribassi, poi, potrebbero andare ad aggiungersi a quelli già arrivati in molti negozi a ridosso delle festività, quando le vendite hanno comunque registrato un -18% rispetto al Natale 2019.
Il terrore di un nuovo lockdown
Se per i clienti i prossimi due mesi rappresenteranno l'occasione per acquistare meglio e pagare meno, i commercianti piegati dalla crisi possono guardare ai saldi invernali come uno scoglio a cui aggrapparsi per non annegare. Gli incassi da qui a marzo - spiega il direttore di Confcommercio Calabria, Maria Santagada – serviranno «per incassare la liquidità, oggi più che mai necessaria per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze, ma anche per far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni». Quanto allo sviluppo, meglio aspettare tempi migliori: i margini di guadagno ancor più risicati hanno un sapore «sempre più di sopravvivenza» per i negozianti, continua Santagada. Che conclude mettendo in guardia dalle possibili nuove chiusure delle attività e spronando i calabresi a non darsi allo shopping online: «Un nuovo lockdown si tradurrebbe in un danno irreparabile per il settore moda e per l’economia regionale. L'invito finale che rivolgo ai consumatori è quello di acquistare nei negozi di vicinato, da sempre cuore e anima delle nostre città».