VIDEO | Le guardie giurate hanno deciso di incrociare le braccia a seguito dei continui ritardi nei pagamenti. Chiesto un incontro con il prefetto di Catanzaro
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Un sit in di protesta si è svolto da parte di 27 dipendenti dell’Istituto di vigilanza notturna e diurna di Catanzaro, nella zona antistante il deposito Eni di Vibo Marina. Le guardie giurate vibonesi hanno deciso di incrociare le braccia a seguito del perdurare di una situazione, divenuta per loro, ormai insostenibile: la mancata retribuzione di ben 10 mensilità, la mancata fruizione dei riposi settimanali, delle ferie e del mancato pagamento di numerose ore di straordinario. Ad appoggiare i vigilantes, anche il sindacato Filcams Cgil di Vibo Valentia che si è unito ai lavoratori per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica in merito alle problematiche. «Oggi davanti all’Eni continuiamo il nostro percorso di protesta – afferma la segretaria Filcasm Cgil di Vibo Valentia, Pina Cosmano, – per far sentire la nostra voce in quanto ben 27 guardie particolari giurate non vengono pagate da quasi un anno. Il motivo della nostra presenza, qui oggi - aggiunge - è quello di far sentire il grido di tutti i lavoratori di questa terra, la Calabria».
Chiesto alle istituzioni di tutelare i vigilantes di tutte le province, non solo di Vibo Valentia: «Più volte - spiega la rappresentante Filcams Cgil -abbiamo organizzato tavoli aziendali e prefettizi, ma notiamo lentezza e totale disinteresse da parte delle istituzioni. Stiamo cercando, in modo pacifico, di smuovere la situazione stagnante in cui si trovano i dipendenti, che stanno stringendo i denti da oltre un anno. Sono troppe le persone che vivono questo dramma e non stanno avendo alcuna risposta. Ascoltate il nostro grido, perché finora non è stato tenuto in considerazione».
A raccontare la difficile situazione economica in cui versano da tempo le famiglie, una guardia giurata: «Siamo lavoratori ormai in ginocchio da troppo tempo, oggi - aggiunge - continuiamo a non sapere se questi soldi ci verranno consegnati o meno, e ciò nonostante continuiamo a coprire le nostre postazioni, giorno e notte. Vogliamo delle risposte concrete, basta rimandi!». Ancora una volta, sollecitano un incontro col prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, (in quanto la società fa riferimento alla Provincia di Catanzaro) per porre fine a questa incresciosa situazione: «Auspichiamo che le istituzioni intervengano in soccorso non solo dei lavoratori ma anche delle imprese in difficoltà - conclude la segretaria Cosmano - al fine di rispettare correttamente quello che prevede il Piano nazionale dei lavoratori».