Anche in Calabria operai e impiegati del settore metalmeccanico hanno protestato oggi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria, partecipando alla manifestazione unitaria che si è svolta a Reggio Calabria dinanzi a Palazzo Campanella, sede della massima istituzione elettiva regionale. Erano presenti in particolare i lavoratori degli stabilimenti della Hitachi di Reggio e della Baker Hughes di Vibo Valentia.

«Le adesioni allo sciopero - ha detto il segretario regionale della Fiom-Cgil, Umberto Calabrone - hanno punte di partecipazione al 90%, e ciò vuol dire che si va nella giusta direzione e che i lavoratori sono con noi. Rivendichiamo gli aumenti contrattuali, ormai uno dei temi principali, vedendo i dati nazionali sui salari, così come per quanto riguarda la maggiore tutela sui luoghi di lavoro, la formazione sulla sicurezza e una sperimentazione sull'orario di lavoro».

Il segretario regionale della Uilm, Antonino Laurendi, ha affermato che «la giornata di astensione dal lavoro di oggi, nasce dall'esigenza di avere rinnovato, come diritto, il contratto collettivo di lavoro. Quello di oggi - ha sottolineato Laurendi - è il terzo pacchetto di iniziative di protesta, e non ci fermeremo qui. Il rischio è alto, la situazione è delicata a livello nazionale, e lo capiamo, ma quello che stiamo rivendicando è determinato dal basso livello dei salari rispetto al resto d'Europa, con un'inflazione alta, una trattativa che non va avanti, e non per nostra responsabilità».

Una delegazione ricevuta a Palazzo Campanella

Una delegazione dei lavoratori in protesta a Reggio, guidata dai rappresentanti sindacali della Fim Giuseppe Grandinetti, della Fiom Calabrò e della Uilm Laurendi, è stata ricevuta dal capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale Domenico Macrì e dai consiglieri Giuseppe Gelardi e Giuseppe Mattiani. La delegazione, - spiega una nota - nel ringraziare i rappresentanti del Consiglio per essere stati ricevuti e per l'attenzione rivolta alla protesta, ha fatto presente la crescente preoccupazione dei tantissimi lavoratori calabresi sulla rottura della trattativa con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto e i conseguenti disagi, soprattutto economici, che si protraggono da mesi.

Il capo di gabinetto Domenico Macrì ha accolto la delegazione ascoltando le istanze delle sigle sindacali. «Questa è la casa di tutti i calabresi - ha detto tra l'altro durante l'incontro -. In questa vostra battaglia non esistono colori politici e il Consiglio regionale non può che essere al fianco dei lavoratori». Il consigliere Giuseppe Gelardi ha sottolineato «la sensibilità del Consiglio regionale alle proteste del comparto, in questo momento di particolare difficoltà economica in Italia. Capiamo le esigenze dei lavoratori e delle tantissime famiglie monoreddito che fanno fatica ad arrivare a fine mese a causa del caro vita». «È apprezzabile - ha detto invece il consigliere Giuseppe Mattiani - la pacatezza dei toni della protesta. Da imprenditore capisco le vostre esigenze. Il Consiglio regionale non è sordo davanti alle vostre preoccupazioni ed esprime la sua vicinanza alle poche realtà industriali calabresi, sperando che questo possa essere un impulso positivo verso chi deve decidere il futuro dei lavoratori in tutta Italia».