Oggi si ferma l’Italia per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra economica del Governo e Cosenza è teatro del corteo regionale calabrese. La mobilitazione coinvolge lavoratori di tutti i settori, sia pubblico che privato, con eccezione del trasporto ferroviario. Servizi minimi garantiti, ma si prevedono disagi in fabbriche, scuole, sanità, poste, uffici pubblici, giustizia e attività commerciali.

Nel settore dei trasporti, la protesta sarà limitata a quattro ore, a seguito di una serrata discussione tra il ministro Matteo Salvini e i sindacati sulla precettazione. Il Tar ha respinto uno dei ricorsi presentati, ma resta pendente quello di Cgil e Uil. Secondo il Garante degli scioperi, «i sindacati non si sono adeguati alle regole».

Presenti anche i sindaci della provincia

A Cosenza si tiene la manifestazione regionale della Calabria, uno dei 43 presìdi organizzati in tutta Italia per lo sciopero generale.

Il ritrovo era fissato per le ore 9 in piazza Kennedy, lungo l’isola pedonale del capoluogo bruzio. Oltre al settore dei trasporti, a incrociare le braccia saranno anche i lavoratori della sanità e della scuola, categorie strategiche che sottolineano l’ampiezza della mobilitazione. Nelle diverse piazze del Paese sfileranno leader politici e sindacali, che si alterneranno al microfono per denunciare i punti critici della manovra del Governo, ritenuta insufficiente a tutelare lavoratori, pensionati e servizi pubblici essenziali.

La manifestazione a Cosenza è una delle più attese in Calabria, in una regione già duramente colpita da crisi economica e sociale. Nonostante la pioggia battente che sta cadendo sulla città dei Bruzi, migliaia di cittadini stanno ribadendo la necessità di politiche più eque e inclusive. La stima iniziale, secondo gli organizzatori, è di 5mila manifestanti. Presenti, oltre alle sigle sindacali, anche diversi sindaci delle principali città della provincia ed esponenti di Partito Democratico, Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle.

Senese (Uil): «Questa è una giornata di democrazia»

La segretaria regionale della Uil Calabria, Maria Elena Senese, ha una posizione netta.

«Nonostante la pioggia, nonostante le precettazioni, nonostante l’intimidazione del ministro Salvini noi siamo qui. Oggi – ha detto – tenteremo di dare voce a tutti coloro che in questo Paese non ce l’hanno. Il Governo ha varato una manovra sbagliata, una manovra che non risponde a quelli che sono i bisogni e le esigenze degli italiani. Parliamo di salari, parliamo di pensioni, parliamo di giovani. Per quello che riguarda la nostra regione, inoltre, rivendichiamo il diritto alla salute che ci viene negato da troppi anni. Avevamo chiesto delle risorse straordinarie proprio perché il sistema sanitario pubblico e definanziato da vent’anni e quindi era necessario intervenire con contributi maggiori rispetto a quelli impegnati».

Senese ribadisce quindi un concetto cardine dello sciopero generale a Cosenza. «Nella manovra di bilancio è necessario intervenire sull’occupazione considerato che ci continuano a raccontare balle. Ci dicono che i dati dell’occupazione sono chiusi rispetto all’anno 2023 con un saldo occupazionale positivo, ma noi continuiamo a parlare solo ed esclusivamente di lavoro precario. È fortemente diminuito il contratto a tempo indeterminato ed è aumentato invece quello a tempo determinato».

«Questo sciopero – ha concluso – è una giornata di democrazia, è una giornata di libertà. Del resto lo sciopero è un diritto costituzionalmente previsto e ricordiamo al ministro che è un diritto personale: ognuno lo esercita personalmente. Il Governo ha paura di toccare i poteri forti: bisognava semplicemente avere il coraggio di intervenire su tutti coloro che nel periodo della pandemia hanno avuto utili importanti».

Trotta (Cgil): «Una risposta a chi diceva che lo sciopero sarebbe fallito»

«La pioggia non ci fermerà e chiediamo un’inversione di marcia. Come vedete è una risposta concreta a chi diceva che lo sciopero sarebbe fallito. Soprattutto - dice Gianfranco Trotta, il numero uno della Cgil Calabria - è una rivoluzione sociale, la nostra rivoluzione sociale di cui abbiamo parlato in questi giorni. Oggi in piazza ci saranno migliaia di calabresi a rivendicare più risorse per la Sanità e la rivalutazione delle pensioni. Non è vero ciò che ha detto il Governo che hanno trovato i soldi negli extra-profitti. Salvini pensa a precettare lavoratori che scioperano, ma non si chiede perché sciopera chi non ha il rinnovo contrattuale ed è primo di ogni forma di tutela sul lavoro».