Gioia Tauro - Hanno iniziato lo sciopero della fame, i 43 lavoratori della “ De Masi Costruzioni” che, alla fine del mese, con il termine della cassa integrazione si ritroveranno senza lavoro. L’imprenditore, Antonino De Masi, ha denunciato le banche per usura ma, dopo aver subito diversi attentati, sarà costretto a chiudere una azienda del suo gruppo.
“Matteo Renzi venga qui a Gioia Tauro e discutere con i lavoratori dell’azienda De masi che stanno per essere licenziati“. Dichiarano Cisl, Fiom e Uil che hanno aggiunto “ continueremo fini a quando non ci saranno impegni precisi per salvare i posti di lavoro”. “È un fatto di civiltà – spiega il responsabile della Fiom Pasquale Marino – I lavoratori stanno lottando con le unghie e con i denti per un pezzo di pane. Qui c’è un’azienda che produce ma si è permessa di denunciare le banche perché gli hanno rubato i propri soldi. Si deve preoccupare un governo serio se tale è. Dobbiamo finirla con le belle parole”.
“Finché avrò vita continuerò questa battaglia. – aggiunge l’imprenditore De Masi – Lo debbo a me stesso, a i miei figli e ai miei lavoratori. Questa azienda non ha bisogno né di aiuti pubblici, né di elemosina, né di cortesia. Le banche ci hanno proposto tre milioni di euro a fronte di oltre 200 che ho chiesto come risarcimento danni per l’usura bancaria. Se io pensassi solo ai miei interessi, prenderei quei soldi e me andrei dalla Calabria. Ma voglio continuare a fare l’imprenditore a Gioia Tauro. Se nessuno interviene, il 31 dicembre scade la cassa integrazione e dovrò chiudere l’azienda”