«Il governo, nella persona del ministro Pichetto Fratin, mi ha annunciato che inserirà il rigassificatore di Gioia Tauro nel Piano degli investimenti energetici del nostro Paese». A renderlo noto, il governatore Roberto Occhiuto intervenuto alla presentazione di “Agenda Calabria”, il piano di azioni e interventi per la regione messo a punto da Confindustria.

Il presidente della Regione quindi spiega: «Sto cercando di spiegare da più tempo che il rigassificatore di Gioia Tauro potrebbe davvero consentire al nostro Paese di arrivare a un tetto italiano della spesa del gas, perché questo impianto produrrebbe circa il 50% del gas che prima importavamo dalla Russia. Come sappiamo, il rigassificatore funziona a fisarmonica: se ti serve il 10%, lo fai funzionare per il 10, se ti serve il 30%, lo fai funzionare per il 30, e così via». La struttura calabrese punta ad essere tra le più grandi d'Europa. Prevista anche la realizzazione della “piastra del freddo” per surgelare i prodotti agroalimentari direttamente nell'area del retro-porto. 

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Il prezzo del gas

«Ma – aggiunge Occhiuto- se hai questa infrastruttura puoi dire agli altri Paesi dai quali stai comprando il gas, che o te lo vendono a un prezzo regolato, oppure, tra tre anni, quando i lavori del rigassificatore saranno completati (intanto sarà concluso anche l’intervento sulla rete Snam, che il governo ha già previsto), il gas lo andrai a comprare liquido dagli Stati Uniti, pagandolo venti volte in meno. E non avrai più bisogno del gas degli altri Paesi». 

Surgelare i prodotti agroalimentari

In conclusione «questo impianto darebbe un potere negoziale straordinario all’Italia. Sto anche chiedendo il rigassificatore di Gioia Tauro - chiosa il governatore - perché al suo sistema di rigassificazione, connetteremmo la costruzione della piastra del freddo, che ci darebbe la possibilità di allocare in Calabria un grande distretto dell’agroindustria».