Sul futuro del sito di produzione di Italcementi è necessario aprire un confronto serio con tutto il territorio. È impossibile quanto inaccettabile, infatti, assumere decisioni solitarie e non condivise che potrebbero compromettere su più fronti il futuro di un’area strategica per la Calabria del nord. Così com’è l’ipotesi di insediare nel sito del cementificio un nuovo impianto di trattamento e trasformazione di rifiuti organici a servizio del comprensorio provinciale. Un progetto, questo, che potrebbe mettere a rischio l’equilibrio ambientale di una zona salubre a ridosso del Parco del Pollino e che non da alcuna certezza su prospettive lavorative. 

 

Ad intervenire nel dibattito che negli ultimi giorni sta animando le forze politiche, sociali e sindacali di Castrovillari e del territorio del Pollino sulla riconversione del sito di Italcementi è il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria e presidente nazionale del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano.

 

Bisogna creare un futuro per l’ormai ex cementificio di Castrovillari – dice Graziano – ma non si può pensare di ipotecare lo sviluppo di un territorio strategico con idee o progetti che, così come prospettati, rischiano di inficiare gli equilibri ambientali e sociali del vasto comprensorio del Pollino. Che soprattutto in tema rifiuti ha già pagato, negli anni, un dazio altissimo se si pensa alla vicenda dell’interramento delle ferriti di zinco e alle due grandi discariche di La Silva nel vicino territorio di Cassano Jonio. Credo, infatti, che la localizzazione di un impianto moderno ed efficiente, come questo per il trattamento e la trasformazione di rifiuti organici e della parte umida, che interesserebbe la riconversione dell’area di Italcementi, debba dare assolute garanzie in merito all’impatto ambientale ed ai disagi per quel territorio e per i cittadini. E non mi riferisco solo all’impianto in se ma anche a tutto quello che ne deriva, ad iniziare dai passaggi continui di camion e mezzi addetti al trasporto dei rifiuti. Ma vi è ancora un altro aspetto non meno importante. Si vuole, infatti, far passare questo progetto come risolutivo della questione lavorativa che sta interessando gli operai cassintegrati del cementificio. Niente di più falso, in quanto un impianto di trasformazione rifiuti non garantirebbe più di un quarto dei posti di lavoro attualmente impiegati in Italcementi. Quindi non solo il danno, quanto anche la beffa.

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A preoccupare, però – avverte il Segretario questore del Consiglio – è il risvolto politico della vicenda se è vero che l’Amministrazione comunale di Castrovillari starebbe contrattando in solitaria con la Regione l’insediamento di un impianto rifiuti senza alcuna concertazione con il territorio, nonostante il parere sfavorevole della quasi totalità delle forze sociali e politiche e senza il benché minimo confronto con il Comune di Frascineto i cui confini sono proprio a ridosso del sito in cui sorge il cementificio. Un atto vergognoso contro il quale, insieme ai coordinamenti territoriali de Il Coraggio di Cambiare l’Italia– conclude Graziano -mi opporrò fermamente nelle opportune sedi istituzionali chiedendo un deciso intervento del presidente Oliverio.