Dopo le tensioni tra i ministri Teresa Bellanova, Nunzia Catalfo, Luciana Lamorgese e Beppe Provenzano si valuta una proroga del permesso di soggiorno per braccianti e lavoratori domestici
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Una proroga di tre mesi del permesso di soggiorno per i lavoratori stranieri impiegati come braccianti nei campi, cui è scaduto il contratto come stagionali. Questo al momento - si apprende - il punto di caduta delle lunghe trattative sulla regolarizzazione che hanno impegnato anche oggi i ministri di Politiche agricole, Interno, Lavoro e Sud. La misura riguarderà il settore agricolo ed anche il lavoro domestico. Gli uffici legislativi dei ministeri stanno limando un testo. Toccherà poi ai capi delegazione nel Governo valutare se inserirlo nel decreto maggio che andrà nel cdm di domani.
Nella giornata di ieri, momenti di tensione tra i ministri Teresa Bellanova, Nunzia Catalfo, Luciana Lamorgese e Beppe Provenzano. Il vertice si era concluso con una fumata nera. La situazione descritta era quella di un braccio di ferro durissimo tra Catalfo e Bellanova, sostenuta dalla titolare del Viminale e dal ministro dem Provenzano.
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I permessi di soggiorno
Durante la riunione, si era tornati sul nodo dei permessi di soggiorno. La proposta Iv era quella di 6 mesi per il permesso, rinnovabili per altri 6. Ma c'è stato il niet di Catalfo. Quindi si è tentata la mediazione su 3 mesi ma, si spiega, la soluzione ha incontrato di nuovo il no della ministra dell’Agricoltura. «Io da bracciante - avrebbe detto allora detto Bellanova- non posso permettere che i lavoratori siano lasciati nelle mani dei caporali». E non solo. La ministra Iv si è detta pronta all'addio al governo per una «battaglia di civiltà perché altrimenti lo Stato finirebbe per farsi complice di chi sfrutta i lavoratori nella illegalità».
Bellanova e l'intenzione di lasciare
«A Teresa non interessa fare il ministro se non le fanno fare le cose e se poi la umiliano... nessuno la ferma», confermano in ambienti di Italia Viva. Del resto la stessa ministra delle Politiche agricole lo ha ribadito anche in tv nel pomeriggio: «È evidente che se dovessero prevalere una opposizione strumentale e una mancanza di coraggio, è la mia permanenza in questo ministero che sarebbe del tutto inutile perché se si assume una responsabilità di governo si assume anche l'onere e l'onore di dover dare risposte ai problemi». Ad ammorbidire il clima, la schiarita con il premier Giuseppe Conte in tarda serata. Il premier si era detto pronto a mediare.