È stato affidato al consorzio “Macramè”, presieduto da Giovanni Pesabeme, uno dei tanti  immobili confiscati al “re dei videopoker” Gioacchino Campolo. Era l’ottobre del 2017 quando, dopo la decisione del Tribunale misure di prevenzione di Reggio Calabria, la città metropolitana reggina ha deciso di consegnarlo al consorzio, il più grande dell’intera Calabria, che da oggi avvierà  la ristrutturazione degli ultimi due piani dello stabile di via Possidonia.Già il primo piano dell’immobile è stato dato in gestione alla cooperativa “Sole insieme“ che qui ha aperto una sartoria sociale, dove lavorano tantissime donne provenienti anche da contesti sociali svantaggiati.

 

La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie ai finanziamenti erogati dalla fondazione “Con il Sud”  il cui presidente, Carlo Borgomeo ha effettuato stamani una visita al bene confiscato. «È una grande soddisfazione per noi visitare queste strutture, ha affermato Borgomeo, perché invece di guardare progetti, documenti e altre carte, si vede la realtà, si vede entusiasmo, la  voglia di stare insieme e di cambiamento. Tutte cose che sembrerebbero, in questo momento nel nostro Paese, un po’ strane. Invece no, ci sono molti nuclei di persone che paradossalmente potrebbero essere più deboli e invece manifestano una forza di cambiamento e stando insieme di andare avanti». Questo non è il primo progetto che la fondazione sostiene.

 

Fino ad oggi infatti, sono in tutto 66 quelli di valorizzazione dei beni confiscati al crimine organizzato come uno a Polistena che prima era il simbolo della ‘ndrangheta e poi è divenuto un simbolo della solidarietà.«Questa è un’esperienza importante perché segnala – ha concluso Borromeo - che queste organizzazioni criminali possono essere battute dando dei segni alle popolazioni». Grazie quindi ad un bando finanziato dalla fondazione ‘Con il Sud’ è già iniziata la fase di completamento della ristrutturazione dell’intero immobile sulla centralissima via Possidonea, che porterà alla nascita del centro “Impronte al Sud – Welfare Lab”, sempre coordinato dal consorzio Macramè e dalla città metropolitana in sinergia con l’università per Stranieri di Reggio Calabria “Dante Alighieri”.