VIDEO | Il commissario Agostinelli illustra gli effetti interni ed esterni del ruolo che l'area portuale e industriale deve avere secondo l'Ue: alta capacità ferroviaria e zona economica speciale tra gli obiettitivi del Piano
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Grazie al recovery plan l’area portuale e industriale di Gioia Tauro torna a diventare attrattore di fondi per tutta la Regione. Non è solo l’inserimento della Zona economica speciale nel Piano nazionale pronto a partire alla volta di Bruxelles, ma, a determinare questo effetto moltiplicatore spalmato, è soprattutto il progetto predisposto per l’alta capacità ferroviaria il cuore della nuova fase. «Ci sono oltre 57 milioni per l’adeguamento della linea Paola Sibari – spiega il commissario Andrea Agostinelli – verranno allargate le gallerie per consentire ai treni che viaggiano con i container di migliorare i servizi che già offriamo e ovviamente di lanciarne di nuovi».
Il commissario, nei giorni in cui diventa ufficiale l’intesa tra ministero e regione – per nominarlo presidente dell’Autorità portuale e di sistema – sottolinea la «collaborazione sancita anche con una riunione voluta dal dicastero dei Trasporti e dedicata specificatamente a Gioia Tauro, con la partecipazione anche del ministero per la Coesione, l’assessorato regionale e il commissario per la Zes». Oltre 100 milioni, che serviranno anche per migliorare il terminal container, adeguare gli accessi stradali, e «definire gli interventi nel retroporto per rendere attrattiva l’area nevralgica per la Zes».
Di quel che rappresenta gioia tauro agli occhi dell’unione europea torna a beneficiare tutta la Calabria, ora che il porto è di nuovo leader italiano per il trasbordo dei container. Negli uffici commissariati da 7 anni, siccome non c’era l’affanno di progettare opere faraoniche – come magari hanno fatto a Genova, senza essere certi di rispettare i tempi che Bruxelles ha imposto per la spesa – hanno pensato a cose possibili, che però mancavano da sempre. «Come l’indispensabile raccordo ferroviario che collega il gateway ferroviario alla linea tirrenica – conclude Agostinelli – ci sono 24 milioni per l’elettrificazione e il raddoppio del tratto che passerà a Rfi, mentre a margine della riunione ci è stato garantito il prossimo finanziamento di un intervento che porterà tutte le banchine ad una profondità di meno 18 metri».