“Se nessun'altra nazione come l’Italia conta così tanto sulle tasse per fare cassa, la Calabria è la regione caso-limite che batte ogni record: è in assoluto quella più tartassata al mondo. Si tratta di una enormità, di un vero e proprio fisco-sanguisuga che si accanisce su un’economia fragile, che non vede alcuna strategia mirata a favorire la piccola e media impresa”.

 

Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, sottolineando: ”La nostra regione è supertassata e, oltre ad essere la più povera, paga più tributi al fisco pur ricevendo in cambio servizi assolutamente inadeguati”.

 Rapporto Ocse

Nicolò fa riferimento al recentissimo rapporto annuale dell’Ocse, “Revenue Statistics”, sulle entrate da tassazione dei 35 Paesi membri: “L’Ocse traccia un quadro impietoso del fisco italiano – osserva il capogruppo di Forza Italia – assegnando al nostro Paese il titolo, amarissimo primato, di ‘campione del mondo’ della pressione fiscale. Se sulle tasse siamo imbattibili, insomma, conquistando il record davvero poco invidiabile del peggior rapporto tra entrate fiscali e spesa pubblica, per noi calabresi occorre ricordare che c’è un dato ancora più dolente: in nessun’altra regione italiana i cittadini sono più tartassati di noi”.

 Le responsabilità della politica e non

Aggiunge Nicolò: ”Ricordiamo che se paghiamo le aliquote fiscali più alte lo dobbiamo alla spesa sanitaria, la voce più importante fra le uscite del bilancio calabrese. Paghiamo più tasse, insomma, per costituire entrate destinate soprattutto ad un sistema sanitario che offre servizi inadeguati e costringe i calabresi a dispendiosi viaggi fuori regione, una desolante emigrazione sanitaria, per trovare altrove risposte ai problemi di salute”. “Di chi è la responsabilità? – continua l’esponente politico – Attualmente il presidente della Regione, Oliverio e Massimo Scura, il Commissario governativo per la sanita calabrese, si addebitano reciprocamente ‘colpe’ e ‘peccati’. Ed è un continuo, quotidiano gioco al rimpallo: Catanzaro accusa Roma e viceversa, con la scappatoia, poi, di scaricare tutto sugli anni passati, sulle gestioni precedenti”.

 

“Lo scaricabarile – conclude Nicolò – è però un giochetto vano e inconcludente. Le Istituzioni di oggi e i commissari preposti, cosa hanno risanato? I tagli pesanti e dolorosissimi delle strutture sanitarie, anche di quelle davano risposte importanti per la salute dei cittadini, e la cancellazione di tanti servizi, quali vantaggi hanno conseguito? Evidentemente non molti, se poi la Calabria sale sul podio dell’inferno fiscale indossando la ‘maglia nera’”.