«Il governo trovi al più presto una soluzione per i portuali di Gioia Tauro, in sciopero da cinque giorni e abbandonati da una classe politica totalmente indifferente».

 

È quanto afferma la deputata del M5S, Federica Dieni, sulla vertenza che riguarda 400 lavoratori dichiarati in esubero da Mct. «I portuali - prosegue la parlamentare - stanno dando vita a una protesta senza precedenti per difendere il loro posto di lavoro e il loro futuro. L'auspicio è che questa sera, durante l'incontro in Prefettura tra tutte le parti in causa, si riesca a trovare una via d'uscita che permetta di scongiurare gli esuberi già programmati. Circa 400 dipendenti che operano da anni nel piazzale del porto, su un totale di mille, rischiano di andare a finire in un limbo per l'incompetenza del Pd al governo del Paese e della Regione.

 

L'Agenzia per il lavoro portuale, che avrebbe dovuto assorbire i lavoratori di Gioia Tauro e quelli di Taranto - sostiene la parlamentare - in attesa di un futuro ricollocamento, non è stata infatti ancora costituita. Sorprende, poi, che nessuno abbia voluto prendere in considerazione la proposta di un taglio di 4 giorni lavorativi al mese da parte di tutti i lavoratori al fine di scongiurare la procedura di esubero. È allarmante, inoltre, rilevare la solitudine di questi lavoratori, completamente dimenticati da quella stessa classe politica che si mostra sollecita verso le problematiche dello scalo solo nell'imminenza delle elezioni. I portuali stanno conducendo la loro battaglia senza avere al fianco nessun rappresentante delle istituzioni locali o regionali. Ora - conclude la deputata 5 Stelle - è urgente salvaguardare questi 400 posti di lavoro, con ogni mezzo possibile: la Calabria non può permettersi di far crescere ancora il numero dei disoccupati, soprattutto perché, in questo caso, si tratta di maestranze altamente qualificate che, con il loro lavoro, hanno permesso al porto e alla stessa Mct di crescere e di svilupparsi. Una politica seria dovrebbe riconoscere certi meriti e agire di conseguenza».