Chiesta l'assunzione di nuovo personale in vista della stagione estiva. Denunciato il demansionamento dei professionisti
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«Dopo lo stato di agitazione proclamato dall'Usb l’Asp di Catanzaro ha deciso di pagare anche le prestazioni aggiuntive del 2023, ma i lavoratori non si fanno prendere in giro: la mobilitazione prosegue». Lo si legge in una nota diramata dall'unione sindacale di base.
«Nonostante l’Asp di Catanzaro abbia deciso, dopo le pressioni prodotte da Usb con la proclamazione dello stato di agitazione, di elargire oltre ai buoni pasto del 2023 anche le prestazioni aggiuntive dello stesso anno, la mobilitazione continua perché sono ineludibili anche gli altri punti che ci hanno spinto alla proclamazione dello stato di agitazione».
Le rivendicazioni restano per il sindacato:
- La grave carenza di personale nell'Asp di Catanzaro, che oltre a rendere particolarmente pericoloso lo svolgimento delle competenze lavorative, comporta violazioni dei diritti sindacali su turni di riposo, ferie e carichi lavorativi.
- La particolare situazione di grave carenza di personale nella centrale operativa e sulle unità Suem 118, molte delle quali sono senza medici a bordo. Questa situazione, insieme alla mancanza di un protocollo per "atti medici delegati", rende estremamente difficile il lavoro dei infermieri sulle unità Suem demedicalizzate.
- La reiterata messa in atto da parte dell'Asp di Catanzaro di palesi e pesanti violazioni del ccnl del comparto sanità pubblica riguardanti, tra le altre cose: tempo di vestizione, buoni pasto, trasferimenti del personale, ricongiungimenti familiari, mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive erogate, mancato rispetto della corretta turnazione lavorativa e dei relativi periodi di riposo e di ferie.
- Pagamento della produttività per gli anni 2021, 2022, 2023.
- Un regolamento che preveda l’erogazione dei buoni pasto per tutti i turni e per tutti i lavoratori dell’Asp di Catanzaro
- Messa in sicurezza di tutti i luoghi di lavoro e delle unità Suem sprovviste dell’airbag sul lato passeggiero
- Tutte le rivendicazioni fatte dal personale della sala operativa 118 "Sud" nella nota da loro inviata.
- Il mancato pagamento dell’indennità per il personale operante nel settore dell’emergenza urgenza
- La totale mancanza di un regolamento interno che disciplini il trasferimento del personale all’interno dell’azienda tra i vari reparti e i vari presidi ospedalieri, il che fa sì che il personale sia in balia di procedimenti di trasferimento opachi e non uniformati erogati dal primario di turno o da gestione risorse umane, che non tutelano chi per gravi motivi ha diritto al cambio di sede.
Oltre a questo continuiamo a lamentare carenze sui protocolli operativi e sulla formazione, nello specifico sottolineiamo che:
- La mancanza di protocolli operativi chiari e definiti sta creando confusione e inefficienza nell'erogazione delle cure ai pazienti.
- A causa della carenza di personale e della mancanza di protocolli ben definiti, la gestione dei pazienti non è sempre ottimale e ciò può mettere a rischio la sicurezza e la salute degli stessi.
- La mancanza di supporto e di opportunità di formazione sta limitando le possibilità di crescita professionale del personale e influenzando negativamente la qualità dei servizi offerti.
Sottolineiamo, inoltre, che sono anni che l’Asp di Catanzaro non eroga più i corsi di formazione del personale Suem 118. E’ da prima del 2020 infatti, che l’Asp non eroga corsi BLSD mentre i corsi ACLS non sono mai stati avviati. Troviamo tutto questo oltremodo inaccettabile, visto che questi semplici corsi e i relativi retrail possono salvare la vita di molti pazienti.
Oltre a quanto fin qui elencato ci preme fare un passaggio su una recentissima nota dell’Asp che non curante delle numerose cause già in corso per demansionamento, insiste nel chiedere a gli infermieri e a gli autisti mansioni che non sono proprie della professione.
Nello specifico, ci riferiamo alla comunicazione pervenuta in data 11/06/2024 a tutto il personale 118 da parte del coordinamento del Seu 118 Sud, al quale si richiede di richiudere il sacco di raccolta dei rifiuti speciali all’interno dei bidoni preposti. A tal proposito, ricordiamo all’Asp di Catanzaro che lo stoccaggio dei rifiuti speciali rientra tra le competenze degli oss e non degli infermieri.
Unitamente a questo ad oggi una svariata quantità di attività lavorative non pertinenti alla professione difatti sono demandate da tempo ai gli infermieri e a gli autisti, vista l’assenza di personale specifico preposto. Tutto questo va nuovamente a configurare gli estremi per future cause di demansionamento professionale che come al solito saranno pagate dai contribuenti
Per porre un argine a tale situazione si richiede che l'Asp di Catanzaro inserisca in pianta organica nuovi oss in tutti i presidi ospedalieri dell'azienda, inoltre, nello specifico si richiede che l'Asp provveda all'inserimento di almeno una figura di oss per ogni postazione Seu 118.
In chiusura, visto l’avvicinarsi della stagione estiva e il relativo aumento di popolazione dovuta all’afflusso turistico, vogliamo chiudere con una rivendicazione che per noi ad oggi e assolutamente tanto irriducibile quanto urgente. Vista la grave carenza di personale che non solo compromette la qualità dell'assistenza, ma rende impossibile per il personale attualmente in servizio godere delle ferie estive chiediamo che l'Asp di Catanzaro avvii immediatamente l’assunzione di nuovo personale, in particolar modo nelle unità Sue 118, per permettere ai lavoratori in servizio di poter godere delle ferie estive.
Se l’Asp di Catanzaro vuole realmente dare un segnale di tutela dei lavoratori e dei pazienti, senza prenderli in giro, avvii immediatamente nuove assunzioni per il periodo estivo al fine di garantire una corretta erogazione del servizio e, allo stesso tempo, dare ai lavoratori il diritto di godere del meritato riposo. Fino a quando questo non avverrà il nostro stato di agitazione non verrà revocato! Per tale motivo Usb invita tutti i lavoratori a mobilitarsi, sottolineando che la nostra lotta è anche la lotta per il diritto alla salute dei pazienti».