La neo nominata direttrice generale, ospite di Pier Paolo Cambareri su LaC Tv, traccia un bilancio della fase commissariale appena conclusa e guarda ai nuovi progetti: «Dobbiamo alzare sempre di più l’asticella»
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Il futuro dell’agricoltura in Calabria? Passa dall’Arsac e dalle scelte che l’ente strumentale della Regione ha messo e metterà in campo per sostenere e rilanciare il settore. Fulvia Michela Caligiuri, nominata dall’esecutivo Occhiuto direttrice generale dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, fa il punto della situazione a Dentro la notizia (clicca qui per rivedere la puntata). Ospite del format di LaC condotto da Pier Paolo Cambareri dagli studi di Cosenza, Caligiuri traccia un bilancio della fase commissariale appena conclusa guardando ai progetti per il 2025 a sostegno delle aziende calabresi.
L’agricoltura come cuore pulsante dell’economia calabrese, assieme al turismo. E proprio a questo proposito, un primo passaggio in trasmissione tocca l’
ammodernamento dell’impianto di risalita di Camigliatello che proprio pochi giorni fa, dopo lo scorso anno senza neve, è ripartito «in totale sicurezza», dice una sorridente Caligiuri.Un periodo importante, questo, per gli sport invernali ma anche per alcune produzioni di stagione su cui si allunga però l’ombra dei cambiamenti climatici. A cui inevitabilmente le politiche regionali devono adeguarsi sostenendo le produzioni tradizionali ma anche abbracciando nuove sfide.
Promozione e qualità
Nuove sfide per un grande obiettivo, quello di replicare – e possibilmente migliorare ancora – i risultati raggiunti nell’anno che sta per chiudersi. «Il 2024 è stato strepitoso – commenta Caligiuri –, è andato molto bene, abbiamo fatto una grande promozione del nostro territorio». Promozione che però, avverte la direttrice dell’Arsac, non può prescindere dalla qualità: «Senza non può esserci promozione. Invece ci viene facile farla con la qualità che abbiamo, ma l’asticella va alzata sempre di più. Quella della qualità ma soprattutto quella del lavoro di qualità e gli imprenditori devono lavorare insieme in questa direzione».
Qualità e promozione. Anche oltre i confini regionali. «Cominciamo a presidiare sempre più le fiere che contano – sottolinea Caligiuri –. Ma quello che conta non è soltanto la presenza in uno stand, è essere sempre più attrattivi». Il percorso, però, deve partire da qui, dalla Calabria, perché è qui, prima che all’estero, che deve nascere e rafforzarsi la consapevolezza della qualità dei nostri prodotti: «La promozione deve avvenire prima nella nostra regione e poi al di fuori dei confini».
La ricchezza della biodiversità
Tra i punti toccati anche la biodiversità. «Siamo la regione con più biodiversità in tutta Europa – afferma Caligiuri –. Dobbiamo fare in modo di conservarla. E se oggi parliamo di certi prodotti è perché un ente come l’Arsac è riuscito a farlo». Dunque, si continua su questo percorso: «Conservare e investire».
Patate della Sila, legumi, castagne. La direttrice dell’Arsac parla della Calabria come di una «cassaforte» piena di ricchezze. E poi l’olio d’oliva. «È un oro che però non abbiamo saputo valorizzare – evidenzia – perché siamo grandi produttori ma non imbottigliatori e trasformatori. Non dobbiamo consentirlo più». Lo sforzo, rimarca, deve essere quello di convogliare le energie imprenditoriali e riunire tutto sotto l’unico grande cappello del brand Calabria.
Il ruolo della formazione
Un ruolo fondamentale lo riveste la formazione, su cui l’Arsac è attiva già da tempo. «I tanti corsi che facciamo rivolti agli imprenditori agricoli sono sempre pienissimi, significa che si è capito che bisogna fare ulteriori passi verso la qualità anche attraverso l’aggiornamento. Daremo sempre più la spinta in questa direzione».
I frutti non si raccolgono nell’immediato. «Il lavoro è a lunga scadenza, i risultati saranno visibili da qui a qualche anno. Quello che vediamo adesso è che la Calabria non è più solo terra di negatività ma anche di ricchezze che vengono conosciute fuori. Il brand Calabria è riconosciuto e ricercato anche dai consumatori all’estero».
Tra i corsi di formazione, anche quelli dedicati all’apicoltura. «Le api sono necessarie per il comparto agricolo ma anche per la vita in tutto il pianeta – evidenzia Caligiuri –. Abbiamo messo in campo corsi rivolti soprattutto ai piccoli per educare al rispetto. E poi per far capire che tanto nell’agricoltura dipende dalle api».
I giovani nell’agricoltura
Tradizione e innovazione. Qui sta il futuro dell’agricoltura calabrese. Tanti i giovani che si stanno rivolgendo a questo settore per costruirsi un futuro nella propria terra d’origine. «Sta avvenendo già da qualche anno – dice Caligiuri –. Ma non solo per chi ha una famiglia alle spalle. Anche chi non ha nessun legame con l’agricoltura si affaccia a questo mondo con la voglia di investire». E sul ricambio generazionale nelle aziende con una storia familiare: «Crea un connubio eccezionale, lo spirito di un giovane che si affaccia con un approccio e strumenti nuovi e l’esperienza dei più anziani».
E anche da questo punto di vista l’Arsac svolge un ruolo importante grazie alla formazione. «Soprattutto per chi non ha una famiglia alle spalle – rimarca Caligiuri –. Gli imprenditori vanno accompagnati, in modo particolare per lo sbocco sul mercato. Facciamo formazione ma anche consulenza durante l’attività».
Un 2025 ricco di eventi
E il 30 dicembre la puntata non può che chiudersi con un occhio al passato e uno sguardo all’immediato futuro. Il 2024 ricco di soddisfazioni per le grandi fiere come Vinitaly e Sial Paris e il 2025 che si preannuncia altrettanto ricco di eventi. «Nel prossimo anno ne avremo tantissimi. Abbiamo contato 12-13 fiere solo nei primi tre mesi. Poi ovviamente speriamo di replicare il successo di Vinitaly: è stata una grande sponsorizzazione del nostro territorio e abbiamo dimostrato che quando vogliamo fare qualcosa sappiamo farlo bene».
L’augurio? «Agli imprenditori di continuare su questa strada e lavorare tutti insieme per alzare l’asticella della qualità. Ai calabresi dico di festeggiare e brindare con i nostri prodotti».