Dalla comunicazione web ai grandi eventi, le azioni previste nel Piano Turistico del 2021 sono rimaste solo sulla carta. Ritardo e confusione anche sulle azioni del Pac dedicate alla promozione, come Vibo capitale del libro (ormai conclusa) (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un nuovo Dipartimento, che dovrà occuparsi del turismo e che sarà integrato con il marketing territoriale e la mobilità, è stato presentato questa mattina presso la Cittadella Regionale di Germaneto a Catanzaro. Il presidente Roberto Occhiuto e l’assessore al Turismo hanno tenuto questa nuova struttura che dovrà occuparsi di ridisegnare l’offerta turistica della Regione Calabria, partendo dagli Stati Generali del Turismo che si terranno tra qualche settimana (organizzati dallo stesso assessore) e che muove le fila in continuità con il lavoro fatto nella scorsa legislatura e con le azioni messe in campo in questi mesi, come i progetti Calabria Terra dei Padri ed il nuovo lavoro dedicato ai Marcatori Identitari. Sono stati presentate nuove azioni, come i “Calabria Village” e i progetti sui grandi eventi sportivi, che dovrebbero servire secondo i desiderata di Occhiuto e Orsomarso a “destagionalizzare” i flussi turistici verso la Calabria
Eppure, nonostante si presentino a marzo le azioni per il “nuovo corso” turistico della Regione (con una stagione ormai alle porte), poco o nulla di quanto inserito nel piano turistico del 2021 è stato fatto. È utile quindi riavvolgere il nastro per vedere cosa è successo finora, nel momento in cui per l’ennesima volta a poche settimane dall’avvio della stagione turistica calabrese si è premuto il tasto reset.
Turismo Calabria, il piano del 2021 è rimasto senza attuazione
Siamo nel febbraio del 2021, il 18 per essere precisi, poco più di un anno fa: la Giunta orfana del presidente Santelli e guidata dal facente funzioni Spirlì si riunisce in Giunta per approvare quello che è un documento molto importante, il Piano Esecutivo Annuale d’Immagine e Promozione Turistica 2021. Una riunione urgente, tanto che si precisa nella deliberazione che «l’indifferibilità ed urgenza di provvedere all’approvazione del «Piano Esecutivo annuale di Immagine e Promozione Turistica 2021» al fine di consentire lo svolgimento delle ordinarie attività di promozione della Calabria nel corrente anno 2021, atteso che, ulteriori ritardi, potrebbero ingenerare gravi pregiudizi all’attività dell’Ente.
Un vero e proprio masterplan, in cui la Regione Calabria elenca le azioni da intraprendere per comunicazione al mondo le bellezze del territorio, le opportunità e indirizzare le scelte strategiche da compiere nel settore. È un momento complesso, l’eco delle proteste per il video di Muccino continua ad aleggiare sullo sfondo ma tutto è precisato con dovizia di particolari. Peccato che, a rileggerlo dopo un anno, poco o nulla di quel documento è stato realizzato e soprattutto le linee guida di quel documento sono state modificate, attraverso progetti quali “Calabria Terra dei Padri” e il lavoro sui marcatori identitari che in realtà in questo documento non sono presenti.
Turismo Calabria, potenziare la comunicazione web: ma i social non “parlano” da più di un anno
Tra gli obiettivi inseriti nel piano, c’è quello di voler finalmente potenziare nuovamente la comunicazione web. Un punto dolente, di cui molto spesso LaC News 24 si è occupata, raccontando delle mille peripezie dei portali turistici calabresi, dei canali social abbandonati, dei milioni di euro spesi per restare con un pugno di mosche in mano: eppure, nonostante sia uno degli obiettivi prioritari, nulla si muove. Il portale turistico TurisCalabria è ormai fermo da anni senza aggiornamenti, con informazioni non più attuali, per non parlare dei canali social di Turiscalabria che sono stati aggiornati l’ultima volta nel giugno del 2020. Probabilmente qualcuno avrà perso le password, o magari ci si sarà dimenticati dell’importanza dell’utilizzare correttamente i canali istituzionali per attrarre flussi turistici e visitatori all’interno di una destinazione. Niente, si resta ancorati alle buone intenzioni: la voce «Potenziare il sistema integrato di informazione e la comunicazione Web», uno dei paragrafi più importanti del documento, resta senza attuazione.
Nel Piano 2021 si parlava, inoltre, della necessità di creare «uno spazio sul portale web dedicato ai viaggi virtuali tra le bellezze artistiche, architettoniche e archeologiche della Calabria. L’idea è quella di rendere accessibile on line il patrimonio storico, artistico e culturale calabrese, anche avvalendosi di un collegamento diretto ai siti internet e account social, con i migliori virtual tour dei musei e dei luoghi d’arte calabresi, di particolare interesse turistico».
«Nel corso del 2021 – prosegue il piano - alla luce di quanto sommariamente sopra descritto, saranno innovati e potenziati gli strumenti di comunicazione on line e saranno incrementate le attività di comunicazione digital, nello specifico aggiornamento e ampliamento del portale tematico, canali social; APP dedicate, campagne di comunicazione anche sui Grandi Eventi, virtual tour del patrimonio storico, artistico e culturale calabrese di particolare interesse turistico». Anche qui, un misero zero alla voce attuazione del piano. Il tour è così virtuale che non si riesce né a vedere e né a trovare
Produzione di nuovi contenuti video e serialità, progetti rimasti nel cassetto
A questi si aggiungono due progetti che sulla carta parevano essere assolutamente strategici per le sorti del turismo calabrese: stiamo parlando di “Narra Calabria”, progetto a valere sui fondi PAC 2007-13 per il valore di 4,5 milioni di euro, e il progetto sulla lunga serialità (che vede tra gli esempi positivi nel documento serie di successo come “Il commissario Montalbano” o “Un posto al sole”) tanto caro a Giovanni Minoli ed alla sua Film Commission. L’obiettivo era quello di creare flussi legati al “Cineturismo”, come recita il documento, per portare dunque turisti e visitatori a visitare la Calabria sulla base delle bellezze viste nelle proiezioni di opere registrate nel nostro territorio. Anche qui, al momento, non si trovano tracce tangibili: il piano Narra Calabria e la relativa promozione, legata all’acquisto di spazi pubblicitari, alla realizzazione di opere da adattare in diversi formati come clip web e social, spot tv e tanto altro ancora, non ha mai visto la luce. Il progetto sulla lunga serialità, invece, era legato fortemente alla figura di Minoli: resta da capire, ora che non c’è più l’ideatore del progetto, se si deciderà di continuare ad investire in un progetto che avrebbe potuto comunque dare lavoro alle tante maestranze del settore in Calabria e che invece è rimasto solo una traccia nera su un foglio bianco.
Si è parlato questa mattina di cambiare la mission della Film Commission, facendola diventare anche un’agenzia regionale per il turismo, ma si tratta di un annuncio: al momento, in attesa delle nuove indicazioni, si resta con un punto interrogativo.
Turismo e grandi eventi: quegli indicatori da quasi un milione di persone
Una parte importante del documento è quella legata ai grandi eventi: in piena pandemia, in una fase comunque di ripartenza grazie alla “pausa” estiva dall’epidemia, la Regione Calabria immagina un piano dedicato ai grandi eventi, una serie di appuntamenti che riescano a caratterizzare l’offerta turistica calabrese. Uno degli obiettivi più importanti, questo, che andrà raggiunto con una combinazione di fondi POR e PAC e con risorse provenienti sia dalla programmazione 2014-2020 che da quella 2007-2013.
La Regione Calabria punta tantissimo sui grandi eventi, tanto che per questo settore si è lavroato anche ad un finanziamento legato ai fondi PAC 2007-2013: a settembre del 2021, pochi giorni prima delle elezioni regionali che hanno portato Roberto Occhiuto al decimo piano della Cittadella, viene licenziato un documento sulle nuove operazioni per la «promozione e la produzione culturale». Una scheda che presenta gli investimenti e, soprattutto, i risultati da raggiungere affinché la rendicontazione possa essere effettuata.
Sono tanti gli argomenti inseriti, come il rifinanziamento di nuovi posti barche per i porti turistici, la partecipazione ad eventi e fiere e i progetti tanto cari come “Calabria Terra dei Padri” e “Calabria Internazionale”. C’è anche, come dicevamo, una parte dedicata ai grandi eventi: lo stanziamento è importante, circa 15 milioni di euro, dedicati al finanziamento di appuntamenti di carattere culturale.
Tra le azioni da finanziare, c’è anche Vibo Capitale del Libro: non vi è una espressa indicazione della cifra destinata all’iniziativa, ma l’evento è ormai finito e non vi sono notizie del finanziamento regionale a sostegno. A questi si aggiungono le celebrazioni per l’800 anniversario dalla fondazione del Duomo di Cosenza, grandi eventi, festival e appuntamenti culturali.
Quelli che fanno sorridere sono gli indicatori di risultato. Sono degli obiettivi che è necessario indicare nel momento in cui si pianifica l’utilizzo di risorse pubbliche: servono, banalmente, a darsi un obiettivo per poter dire quando un’azione è stata efficace o meno. L’azione, quindi, prevede che si realizzino minimo 25 appuntamenti, per un numero finale di 900 mila spettatori. Parliamo, quindi, di circa 36mila partecipanti ad ogni evento.
Per raggiungere gli obiettivi, quindi, è come se ogni manifestazione programmata, ogni evento culturale, debba avere un numero di spettatori pari a quello di una tappa media del Jova Beach Party, per darsi un riferimento di ultimi “grandi eventi” fatti in Calabria.
Niente di tutto ciò ovviamente è stato raggiunto, così come non si ha contezza degli stati di avanzamento della rendicontazione: secondo il documento di settembre 2021, nel primo bimestre del 2022 (cioè al 28 febbraio 2022, la data di ieri) la Regione avrebbe dovuto non impegnare, ma addirittura liquidare il 60% delle risorse di questa progettualità. Intanto, sia da Cosenza che da Vibo c’è chi dice che questi soldi non solo non sono mai arrivati, ma addirittura non si sa in che modo siano suddivisi tra gli eventi.
Per ora, ci si deve accontentare di quanto si legge sui documenti ufficiali e sulle note: aspettiamo di vedere se con il nuovo Dipartimento verrà presentato un altro piano, se gli Stati Generali del Turismo ci daranno nuove indicazioni. Intanto, gli operatori del settore turistico calabrese continueranno a fare da sé, a riempire le strutture ed a sopperire alle mancate campagne di promozione turistiche istituzionali. Se il presidente Occhiuto per l’Expo di Dubai ha detto che è meglio lasciar stare borghi e enogastronomia e puntare sui prodotti, sulla Zes e sulle opportunità commerciali, vedremo negli indirizzi del nuovo Dipartimento Turismo quali saranno i punti di forza dell’offerta calabrese. E se, soprattutto, qualcuno si ricorderà di promuoverli ed andare oltre i piani strategici, cercando di lavorare anche sull’attuazione.