Il comitato "Invece del ponte" ha presentato denuncia alla Commissione europea contro il dl 89/2024, il cosiddetto "decreto spezzatino" che elimina l'approvazione unitaria e in data certa del progetto esecutivo per il ponte sullo Stretto di Messina e ne consente una approvazione centellinata, secondo indefinite "fasi costruttive". Il comitato afferma che «questa suddivisione, di fatto in lotti funzionali, dell'esecuzione dell'opera viola l'art. 46 della Direttiva 2014/24/Ue, secondo cui tale frazionamento dell'appalto deve essere prevista e regolata nel bando di gara. Il bando per il ponte, invece, escludeva espressamente al punto II.1.9 ogni frazionamento dell'opera».

«Il dl 89/2024, ben 20 anni dopo la pubblicazione del bando, altera le condizioni di gara, modificando significativamente l'assetto tecnico ed economico dell'appalto e di fatto escludendo a posteriori (ossia dopo l'aggiudicazione dell'appalto) possibili concorrenti che avrebbero potuto partecipare alla gara in ragione della prevista suddivisione in lotti. Il decreto dunque è in chiaro contrasto con la Direttiva Ue e coi principi di parità di trattamento, non discriminazione, mutuo riconoscimento, trasparenza e concorrenza», conclude il comitato.