La Calabria non ha le strutture progettuali ed organizzative per riuscire a cogliere le opportunità di sviluppo del Pnrr. Ne è convinto Domenico Cersosimo, docente dell'Università della Calabria, già vicepresidente della Giunta regionale al fianco di Agazio Loiero per un anno dal 2009 al 2010 e precedentemente assessore a Palazzo dei Bruzi. Spietata l'analisi dell'economista, tra gli ospiti dell'iniziativa promossa da Confindustria Cosenza sulle tante sfaccettature del Piano di Ripresa e Resilienza: «Veniamo da un ventennio di politiche scandite da tagli lineari che hanno desertificato gli uffici della Regione, dei comuni, anche delle stesse università. E le risorse, senza le capacità progettuali, senza una innovazione delle idee, senza una visione prospettica, non bastano da sole a compiere l'auspicato salto di qualità».

Il fenomeno svuota cassetti

«Dovendo necessariamente spendere questi fondi per non perderli, il rischio e che alimentino il cosiddetto fenomeno svuota cassetti: abbiamo dei progetti vecchi, da tempo accantonati, magari cantierabili, ma di bassa qualità. E realizzare questi interventi non determina sviluppo». Cersosimo formula anche le proprie proposte: «Si può fare tanto per correggere la rotta - esorta - La quota maggiore di questi fondi riguarda investimenti più differiti nel tempo, dal 2023 in poi. Per qui possiamo ancora attrezzarci, altrimenti - avverte - perderemo questa storica occasione. Sarebbe utile l'attivazione di un fondo rotativo destinato a finanziare l'affiancamento delle pubbliche amministrazione nelle fasi di progettazione e assistenza tecnica sull'impiego dei fondi strutturali. non solo un'assistenza, ma un supporto orientato alla formazione, al trasferimento delle competenze in una sorta di virtuosa osmosi tra istituzioni».