Cgil, Cisl e Uil rimarcano la necessità di misure adeguate per l’istruzione, per la salute, per la legalità: «Occorre capire come verranno allocate le risorse»
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«Alla Calabria, regione tra le ultime d’Europa e con la 'ndrangheta tra le mafie più potenti del mondo, serve un piano straordinario per il lavoro, misure adeguate per l’istruzione, per la salute, per la legalità. Servono azioni concrete del governo nazionale e legislazioni speciali per l’occupazione». Lo affermano, in una nota unitaria, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.
Il Pnrr
«Non c’è più tempo per la Calabria, il tempo - sostengono Sposato, Russo e Biondo - è adesso. Occorre oggi aprire un dibattito pubblico sui destini della Calabria in un contesto nazionale dove si faranno scelte irreversibili, a partire dal fare chiarezza sul Pnrr. Come le misure del Pnrr impatteranno sullo sviluppo e l’occupazione nel Sud e in Calabria ne discuteranno i segretari generali di Cgil,Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri a Siderno il 26 luglio. Occorre capire come verranno allocate le diverse risorse pubbliche e come attuare un adeguato piano per l’occupazione. Per fare ciò il ruolo della politica locale, regionale, delle amministrazioni locali del Mezzogiorno deve essere adeguato alle sfide».
I temi del lavoro
«Ad oggi - spiegano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria - non ci siamo proprio. Invece di alimentare un piano per l’occupazione vero, con una legislazione speciale come avvenne a fine anni '70 assistiamo alle ennesime campagne elettorali sul precariato, sulle rovine della Calabria, sulla sanità morente, sulla povertà, senza un minimo impegno. Nessuno mette in campo proposte concrete su cui fare discussioni vere e di prospettiva».
Sposato, Russo e Biondo aggiungono: «Abbiamo inviato nei mesi scorsi un documento unitario sui diversi temi alle istituzioni, alle forze politiche, alla deputazione parlamentare e regionale, alla Giunta regionale, per cercare di aprire con umiltà un confronto. La giunta regionale che sta rimodulando milioni di euro di spesa pubblica è una sommatoria di individualismi, che continua la strada della parcellizzazione della spesa, dei piccoli interventi a pioggia, alimentando la precarietà del lavoro e dello stato di bisogno. Alla Calabria non serve un nuovo esercito di precari, ma occorre sbloccare i concorsi nelle amministrazioni pubbliche. Serve un piano del lavoro che parta dalla gestione e dalla manutenzione del territorio e delle aree interne. Serve un piano nazionale con politiche industriali per fare investire in tecnologie le partecipate pubbliche nelle aree del Mezzogiorno e delle Zes. Serve una battaglia senza confini contro lo sfruttamento del lavoro povero, precario, grigio. Servono protocolli di tracciabilità della spesa pubblica contro le infiltrazioni criminali. Servono riforme vere, per fare diventare la Calabria una regione normale. Su questi temi - concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria - siamo disponibili al confronto»