Non passa il vaglio di palazzo Madama il superamento del vincolo alla contrattualizzazione. Attesa per la convocazione di un tavolo interministeriale per definire il percorso di svuotamento del bacino. La prossima settimana nuovo faccia a faccia in Regione
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Per ora sul piatto c’è solo l’ennesima proroga tecnica, e senza coperture finanziarie. Non ha, infatti, passato il vaglio di Palazzo Madama l’emendamento così come originariamente proposto, spogliato prima dell’approvazione di alcuni elementi che avrebbero consentito di spezzare i vincoli troppo stretti per la contrattualizzazione. Resta ancora avvolto nell’incertezza il destino dei circa quattromila tirocinanti di inclusione sociale, con contratti in imminente scadenza.
La proroga di un anno
L’emendamento approvato in Senato – adesso atteso alla Camera - prevede, infatti, solo una proroga di un ulteriore anno, non la possibilità di estendere anche ad altri enti l’utilizzo dei lavoratori, né il superamento dei vincoli contrattuali. Mentre resta ancora di là da venire la convocazione di un nuovo tavolo interministeriale, allargato anche al ministero dell’Economia e delle Finanza, per gettare concretamente le basi del progetto per ora disegnato solo d’intesa con il ministero per la Pubblica Amministrazione.
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Il progetto
Innanzitutto, uno scivolo pensionistico per iniziare a svuotare il bacino da realizzare, nelle intenzioni, entro cinque o sei mesi. La Regione ha già dichiarato la volontà di rendere disponibili 22 milioni di euro per accompagnare alla quiescenza chi, tra i tirocinanti, sia già prossimo all’età pensionabile o in possesso dei requisiti. Nei calcoli circa 700 o 800 unità con un sussidio di 600 euro mensili. O ancora altre forme di sostegno per indurre i lavoratori all’esodo.
Impianto normativo
La rotta resta ancora tutta da tracciare puntellata da un impianto normativo che la renda, infine, praticabile. Al presidente della Regione e all’assessore al Lavoro si sono, quindi, di recente nuovamente rivolti i sindacati per spingerli ad una nuova interlocuzione con Roma ai fini della convocazione dell’atteso tavolo interministeriale. «Urgente e indispensabile» per UilTemp, Nidil Cgil e Felsa Cisl per «correggere la normativa, permettendo l’inclusione dei tirocinanti non impiegati presso gli enti locali che al momento sono esclusi, così come la possibilità di coinvolgere anche gli enti che al momento non ospitano tirocinanti».
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La copertura finanziaria
Poi «il superamento del vincolo del 25% per l’assunzione di personale part-time a tempo determinato» e la formulazione del «bando per chi vorrà aderire all’accompagnamento a quiescenza». Chiaramente la priorità resta la copertura economica, i cinque milioni inseriti nella precedente legge di Bilancio sono insufficienti, ne restano da recuperare altri 32, o anche meno se l’operazione di svuotamento del bacino andrà effettivamente in porto.
Nuovo incontro in Regione
Nel frattempo, la prossima settimana è atteso un nuovo faccia a faccia tra le organizzazioni sindacali e l’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, con all’ordine del giorno il destino dei quattromila tirocinanti calabresi.