VIDEO | La prima uscita è stata buona per la storica imbarcazione della famiglia Ceravolo che ha attraccato al porto di Vibo Marina dopo 4 giorni di navigazione nel Mar Tirreno
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Il peschereccio attracca al porto di Vibo Marina dopo 4 giorni di navigazione nel Mar Tirreno, al largo di Paola. L’equipaggio è stanco, provato, ma soddisfatto. La pesca è stata buona. Per la storica imbarcazione della famiglia Ceravolo è la prima uscita in mare. Si apre così ufficialmente la stagione della pesca del tonno rosso. È un giorno importante per Piergiorgio Ceravolo, l’armatore del peschereccio. Un giorno che segna la ripresa di una tradizione che va avanti dal 1963.
Il primo tonno a San Francesco
Stesse movenze, stesse fatiche per i pescatori di ogni tempo, e stessi rituali. Il primo tonno pescato viene infatti offerto al convento di San Francesco di Paola, a Pizzo. Una tradizione che si tramanda da decenni e che Piergiorgio, giovane imprenditore non intende interrompere.
Trentatré anni, l’ultimo della famiglia Ceravolo, con orgoglio manda avanti l’attività che dà lavoro a decine di persone, senza contare l’indotto. Ma le difficoltà non mancano. La guerra in Ucraina che tra i primi effetti ha causato l’aumento del prezzo del gasolio, ha messo in crisi il settore. «Ma si va avanti con sacrificio e con la stessa passione di chi mi ha preceduto», assicura Piergiorgio.
Ci mostra i tonni stipati in una cella frigorifera. Vengono sollevati e pesati. Il primo esemplare supera i due quintali, per la precisione 224,5 chili. È proprio quello destinato a “San Brangiscu” come lo chiamano i pizzitani. A quel santo che protegge la gente di mare e al quale i pescatori di ieri e di oggi sono estremamente devoti. Si segue la tradizione con lo sguardo rivolto al futuro.
Il varo del “Giuseppe Senior”
Il 30 aprile il varo del nuovo peschereccio. Imbarcazione costruita in un cantiere navale di Fano, il “Giuseppe Senior”, un 22 metri pensato e realizzato, come strumentazione, proprio per la pesca del tonno. A Fano, nella Marche, la seconda sede operativa della famiglia Ceravolo che esiste e resiste nonostante la crisi. «Utilizzando anche la base in provincia di Pesaro e Urbino – ha spiegato l’imprenditore – sarà possibile pescare il tonno undici mesi all’anno, e non solo due o tre mesi come avviene in Calabria, così da avere il pesce fresco tutto l’anno e in tutti i mercati nazionali».