Cerimonia sobria, senza taglio del nastro, per la nuova operatività della fermata dei bus realizzata da Ferrovie della Calabria all’ingresso di Palmi. Pensiline e stalli finalmente efficienti, dopo un’attesa durata una decina di anni, in una zona nevralgica della città: quartiere Trodio, frontale al carcere e nei pressi di grossi istituti scolastici.

L’intervento fa parte di un progetto integrato, lanciato dalla società regionale quando presidente era il gioiese Giuseppe Pedà – prevedendo anche l’efficientamento e la riqualificazione nella città del porto di un terminal bus - che non a caso è stato invitato proprio per significare una continuità della pianificazione.

Concetto sul quale si è speso anche l’attuale amministratore, presente assieme ai progettisti della società Fdc. «È giusto che i territori chiedano sempre più efficienza – ha detto Ernesto Ferraro – e proprio per questo tra qualche mese partiranno i lavori per l’altra trance di un progetto in cui Fdc ha creduto molto». Di una «giornata storica» ha parlato il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Mattiani, che ha ricordato come «siano trascorsi almeno 10 anni prima di portare alla luce un intendimento che migliorerà la mobilità nella città di Palmi».

Pedà ha voluto rimarcare la portata innovativa del progetto integrato. «Fu figlio di una visione ampia che superava ogni municipalismo – ha detto l’ex sindaco gioiese e consigliere regionale di Fi – perché la società, con gli interventi a Palmi e Gioia Tauro, investiva in un polo per il trasporto intermodale perché il miglioramento del servizio su strada era collegato alla riapertura di una delle due linee ferroviarie chiuse, arrivando a poter collegare la metropolitana di superfice anche al porto».

Pedà ha riconosciuto i meriti della società di cui è stato presidente e poi si è augurato «che questa visione ampia venga difesa dal governatore Occhiuto». Certo di questa volontà di ripristinare la linea ferrata che collega Palmi e Gioia Tauro si è detto Mattiani, che con Pedà condivide la militanza nel partito del presidente della Regione, «anche perché questo polo dei trasporti deve essere al servizio del nuovo ospedale che è la più grande opera attesa in questa provincia».

E in effetti la fermata ultimata a Palmi è vicina al futuro cantiere dell’ospedale, dopo 14 anni non è ancora aperto, ma anche alla tratta ferroviaria – anche essa chiusa – che collega la città di Cilea e i centri aspromontani. «In questo caso – ha concluso il sindaco palmese Giuseppe Ranuccio – possiamo già intervenire perché abbiamo ottenuto, nell’ambito del Contratto istituzionale firmato in questi giorni, un finanziamento per riqualificare i caselli e mettere in sicurezza i ponti, per rendere percorribile a piedi e in bicicletta, anche a fini turistici e culturali, questo pezzo di linea ferroviaria Taurense».