L'Azienda ospedaliera ha accorpato la chirurgia pediatrica al reparto di pediatria, in spazi condivisi con la sezione dedicata ai piccoli pazienti immunodepressi
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La riapertura al pubblico dell’ospedale dell’Annunziata svela un aspetto inedito della riorganizzazione dei reparti operata nel nosocomio bruzio durante l’emergenza coronavirus che ha interessato la pediatria, collocata al piano terra del nosocomio.
Stop ai viaggi della speranza
Sotto la guida di Domenico Sperlì, lo spazio era stato diviso in due sezioni delle quali una allestita in ambiente sterile, dedicata a soggetti immunodepressi. Tra queste stanze, almeno trecento famiglie hanno trovato negli ultimi anni una valida risposta, alle dolorose e gravi patologie leucemiche ed oncologiche, ricevendo assistenza di eccellenza senza dover intraprendere i cosiddetti viaggi della speranza.
La scelta della direzione sanitaria
Ma la carenza di infermieri con cui l'Azienda Ospedaliera di Cosenza deve fare i conti, ha indotto il direttore sanitario Cinzia Bettelini, da qualche giorno approdata alla guida dell’Asp, a trasferire in questi stessi spazi anche la degenza di chirurgia pediatrica. In altre parole, adesso un ammalato di leucemia condivide spazi adiacenti con a quelli occupati da chi è caduto dalla bicicletta e si è rotto una gamba, con tutti i rischi di contaminazione che anche la presenza di visitatori dall’esterno, questa circostanza comporta.
Famiglie preoccupate
Lo sanno bene le famiglie dei piccoli malati, padri e madri adesso sul piede di guerra perché interpretano questa novità come il primo passo verso un ridimensionamento o addirittura una chiusura dell'area dedicata alla oncoematologia. Dall'Azienda parlano invece di scelta necessaria ma temporanea, effettuata sulla base del tasso di occupazione dei posti letto ed in attesa che si compiano gli adempimenti burocratici per procedere alle assunzioni di personale, già autorizzate dal Commissario ad acta Saverio Cotticelli.