Questa mattina, presso la sede di Confindustria Cosenza, è stato presentato il volume "Potenziamento e sviluppo dei Sistemi Produttivi in Calabria", uno studio ricco di proposte che si muovono lungo tre gruppi di interventi: azioni per le imprese, azioni per l’edilizia, azioni per il turismo, frutto dell'iniziativa congiunta di Confindustria Cosenza e della Provincia di Cosenza.
Il Rapporto si muove nell'ambito delle azioni per semplificare gli iter procedurali connessi all'operatività ed alla localizzazione delle imprese (SUAP) del Por Calabria - Fers 2007/2013. All’iniziativa sono intervenuti i presidenti di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, della Regione Calabria Mario Oliverio, della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto ed il Dirigente Generale della Programmazione Nazionale e Comunitaria Paolo Praticò. Il volume è stato illustrato dall'economista Gianfranco Viesti. I lavori sono stati moderati dal Direttore degli Industriali Rosario Branda.
“Quello che abbiamo presentato oggi –ha detto il Presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso del suo intervento conclusivo- è una sorta di manuale, impostato su un approccio molto pragmatico, in cui è messo a fuoco un modello di intervento per le imprese e i sistemi produttivi, basato su innovazione, produttività e competitività, integrato ad un insieme di azioni di politica industriale, pensate per favorire il rapido rilancio delle imprese e dell’economia regionale. Un esempio di intervento, quindi. Il problema che oggi ha il nostro Paese è quello di utilizzare questa nuova fase per consolidare un processo di ripresa, ma per farlo deve utilizzare il Mezzogiorno che, in questo contesto, può rappresentare una risorsa a condizione che cresce una nuova cultura, una nuova impostazione dello sviluppo. Due le condizioni necessarie: il Patto per la Calabria, a cui stiamo lavorando con il governo, deve diventare uno strumento di coordinamento di tutti gli strumenti che stabiliscono risorse a favore del Mezzogiorno perché si possa definire un obiettivo, un quadro di riferimento per determinare crescita e sviluppo e la Programmazione 2014-2020, che deve essere utilizzata al meglio. Per farlo bisogna riflettere sugli errori compiuti ed apportare le necessarie correzioni, effettuando un vero e proprio salto culturale che chiami in causa non solo il rafforzamento e la qualità dell’amministrazione, ma anche i diversi soggetti, a partire dal sistema delle imprese e dei soggetti locali e regionali”.
“Il primo passaggio da compiere –ha aggiunto il governatore della Calabria- è quello di rompere con una struttura burocratica e con procedure che hanno alimentato un rapporto malato, distorto, tra il sistema delle imprese, la società calabrese e la Regione. Va disegnata una nuova governance, inserendo forme di automatismo nella utilizzazione delle risorse che premino la qualità e il merito. Va ripensata la finanziaria regionale, che in questi anni ha finito di fare tutto tranne quello per cui era stata istituita. Va allargato il campo dell’imprenditoria. Nuove generazioni dovranno scendere in campo e misurarsi. Ai progetti vanno legati risorse e strumenti soprattutto in settori importanti come l’agroalimentare, il turismo, la mobilità, la ricerca e l’innovazione. Un grande progetto da cui la Calabria non può prescindere, infine, è un progetto di sistemazione idrogeologica e di restauro del territorio. Anche per questa via passa la capacità attrattiva della nostra regione e la possibilità di creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile”.
“Tutto ciò possiamo realizzarlo -ha concluso Oliverio- se le regioni del Mezzogiorno riescono a stare insieme, non in una visione contrapposta con il resto del Paese, ma per proporsi al Paese. Questo è il vero salto che bisogna compiere per affermare un punto di vista meridionalistico. La sfida che abbiamo oggi davanti chiama in causa i diversi soggetti sociali, imprenditoriali ed istituzionali per le diverse responsabilità e chiede loro di stare in campo con una impostazione nuova e coerente, facendo avanzare una idea positiva della Calabria e del Mezzogiorno che determini un nuovo ed esaltante protagonismo delle nostre popolazioni e, soprattutto, delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.