Non si placa la protesta dei lavoratori Lsu-Lpu calabresi che rischiano dal primo gennaio di non avere più un occupazione. Nell’attesa che giungano notizie positive da Roma, dove in tanti sono andati a manifestare e soprattutto ad incontrare i rappresentanti del Governo, il sindacato Usb, con in testa il dirigente regionale Aurelio Monte, è sceso in piazza. Il corteo, organizzato a Villa San Giovanni, si è concentrato all'ingresso degli imbarcaderi verso la Sicilia e successivamente è giunto alla stazione ferroviaria, dove è stato montato un presidio. Sono arrivati sia dal cosentino che da Reggio e provincia. La mancata previsione, nella legge del bilancio dello Stato di 50 milioni l’anno, come era avvenuto nel precedente quadriennio, e soprattutto la mancata deroga alle norme sul blocco delle assunzioni, impediranno la loro stabilizzazione. Ed è per questo che i manifestanti hanno rivolto un appello alle Istituzioni, il rischio di restare senza lavoro è troppo alto. Senza la loro stabilizzazione verrebbero a mancare servizi essenziali per i cittadini, i Comuni si paralizzerebbero. Quindi non c’è solo il dramma per 4 mila e 500 lavoratori, e le loro famiglie, ma anche per l’intera regione che verrebbe privata di servizi essenziali.