Non c'è pace per i lavoratori ex lsu-lpu calabresi  che fanno appello ancora una volta al governatore Oliverio dopo la circolare di ieri, giunta al termine di un incontro alla cittadella regionale a Catanzaro in base alla quale una ventina di sindaci del vibonese e della piana di Gioia Tauro hanno deciso di firmare per la proroga dei contratti affidandosi alle garanzie del presidente della Regione che ha assicurato la stabilizzazione dei lavoratori lsu-lpu, anche di quelli che rischiavano di restare fuori. Oggi nuova mobilitazione dei lavoratori dei comuni di Pizzo e Dasà, accompagnati dalla deputata del M5S Dalila Nesci per la quale la soluzione indicata da Oliverio è una "non soluzione ed è necessario che la Regione prenda in carico quei lavoratori che i comuni non possono stabilizzare per mancanza di risorse. E poi il nuovo parlamento e il nuovo governo mettano a posto le cose. Non c'è altra via".

 

No alla proroga per Dasà, Arena, Acquaro e Pizzoni

Nel caso di Pizzo si tratta di un comune in dissesto che per procedere alla contrattualizzazione dei 45 lavoratori attendeva una circolare da parte della Regione con le indicazioni operative per avviare il percorso con la commisione per la stabilità finanziaria degli enti locali, arrivata solo questo pomeriggio. E' il comune di Dasà invece, insieme ad Arena, Acquaro e Pizzoni, a non voler assolutamente prorogare i contratti per i suoi 8 dipendenti e questo pomeriggio i sindaci si sono recati negli uffici del dipartimento lavoro a Catanzaro per notificare ufficialmente quanto deliberato. "Gli stessi, si legge in una nota, non potrebbero sopportare la spesa per la futura stabilizzazione" ma si dicono comunque vicini ai lavoratori per i quali cercheranno nuove forme di collaborazione. A fornire chiarimenti, nel corso della mobilitazione odierna, è stato il funzionario della Regione e responsabile dei lavoratori lsu-lpu Pasquale Capicotto che rassicura sull'impegno della Regione: "il Presidente Oliverio non lascerà nessuno in mezzo a una strada".

 

Rossella Galati