Su 249mila donne che hanno perso il lavoro nel corso del 2020, l'anno della pandemia, ben 96mila sono mamme con figli minori. Tra di loro, 4 su 5 hanno bambini con meno di cinque anni.

Le mamme rinunciano al lavoro

Sono quelle madri che a causa della necessità di seguire i più piccoli, hanno dovuto rinunciare al lavoro o ne sono state espulse. La quasi totalità - 90 mila su 96 mila - erano già occupate part-time prima della pandemia. Alla vigilia della Festa della Mamma, Save The Children lancia per il sesto anno consecutivo il Rapporto "Le Equilibriste 2021", dove viene confermato il divario tra Nord e Sud rispetto alla condizione socio-economica delle mamme.

Calabria e le regioni del Sud fanalino di coda

In questo rapporto, Campania (21esimo posto) e Calabria (20esimo posto) sono il fanalino di coda, mentre ai primi posti, come avviene dal 2012, ci sono ancora una volta le Province Autonome di Bolzano e Trento, seguite quest'anno dalla Valle d'Aosta, che "supera" l'Emilia Romagna. Anche quest'anno, Save the Children ha raccolto in un video le storie di alcune madri che hanno voluto condividere la loro storia. Sono le "equilibriste" che durante la pandemia raccontano della paura di affrontare una gravidanza, o delle difficoltà nel conciliare i compiti di madre con lo smart working e la Dad dei propri figli; o di non riuscire a trovare un lavoro dopo averlo perso, oppure di svolgere un lavoro in presenza, anche se ridotto, mentre le scuole erano chiuse e la prole a casa.

I diritti delle mamme e i dati calabresi

L’ente, ha deciso di misurare un fenomeno multidimensionale e complesso quale i diritti delle mamme in Italia tenendo in considerazione tre fattori:

  • il tasso di fecondità e l'indice di asimmetria nel lavoro familiare per le coppie con donna di 25-64 anni con figli e con entrambi i genitori occupati (Cura);
  • il tasso di occupazione femminile (Lavoro);
  • i servizi per le famiglie (Servizi)

Dai risultati ottenuti, che danno conto dei profondi e persistenti divari esistenti nel nostro Paese, è possibile trarre indicazioni utili per rilevare e contrastare le disuguaglianze tuttora esistenti tra le regioni meridionali e quelle settentrionali e contribuire ad individuare quegli obiettivi prioritari che le istituzioni, ad ogni livello, dovrebbero porsi per garantire un concreto sostegno alla genitorialità.

Più specificatamente per la Calabria, nel primo ambito, identificato come "Cura", la nostra regione si attesta al 15esimo posto. Tra le peggiori figurano: Campania, Molise, Abbruzzo, Sardegna e Basilicata.

Per la partecipazione delle mamme al mercato del lavoro, la Calabria si conferma al 19esimo posto. Risultati allarmanti per Campania e Sicilia.


In merito ai servizi, la Calabria infine si classifica al 21esimo posto dietro Campania e Sicilia.