Il progetto è stato approvato dalla Giunta comunale e sarà finanziato con il Pon-Poc Metro. L'area verrà bonificata dal Comune e poi affidata a una cooperativa attiva in campo agroalimentare che coinvolga anche soggetti svantaggiati
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La Giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato il progetto definitivo che porterà al recupero e alla rigenerazione di un'ex azienda confiscata di San Giovanni di Pellaro per la realizzazione di un'impresa sociale in campo agroalimentare.
«L'intervento - è detto in una nota del Comune - rientra fra gli assi finanziati dal Pon-Poc Metro. A margine della riunione dell'esecutivo, il sindaco Giuseppe Falcomatà si è detto particolarmente compiaciuto per il via libera al programma che ha la finalità di "sostenere un modo di fare impresa che si connette alla volontà di cambiamento sociale».
«Un'attività - ha sottolineato il sindaco - che si inserisce nell'ambito del lavoro per la rigenerazione e il riutilizzo dei beni confiscati, in grado di promuovere un progetto di grande valore sociale, capace di coinvolgere startup attive nel campo dell'agroalimentare, uno dei settori più in espansione sul nostro territorio, incidendo quindi in positivo sulla qualità della vita dei cittadini di quell'area ed in generale per un'attività strategica in grado di supportare il tessuto socioeconomico produttivo della città».
Il programma approvato dalla Giunta e finanziato con i fondi del Pon-Poc Metro, prevede che il bene confiscato, un terreno agricolo con capannone, sia bonificato e ristrutturato direttamente dall'Ente e poi assegnato, in seguito a procedura di selezione pubblica, ad una cooperativa sociale, già attiva o di nuova formazione, capace di coinvolgere professionalmente soggetti svantaggiati e creare occupazione sul territorio, avviando un'attività nel settore agroalimentare.
«Da sottolineare - ha detto ancora il sindaco - è l'obiettivo qualificante per il quale l'esecutivo si approccia a simili interventi, tesi a supportare le categorie solitamente considerate 'svantaggiate', fornendo soluzioni efficaci a problemi concreti per il raggiungimento di una più alta forma di benessere sociale, ridestinando beni che un tempo sono stati appannaggio dell'economia criminale. Sul tema dei beni confiscati questa amministrazione è diventata un esempio su scala nazionale».