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L’amore verso il prossimo, incrociando la sofferenza, senza dimenticare la solidarietà. La vicinanza ai cristiani perseguitati un monito forte a quelli che si lasciano trascinare dal peccato. Sono i pensieri del papa ad ispirare il messaggio natalizio di mons Nunzio Galantino. Il vescovo della diocesi di Cassano ritorna sui quindici peccati che “non sono soltanto della chiesa - ha ammonito - ma esistono anche altrove. Tutti siamo fragili, tutti sbagliamo, tutti pecchiamo, però ignorare che siamo dei peccatori è un brutto peccato” - ha tuonato il pastore dell’alto ionio cosentino. Il tutto Senza trascurare chi vive una condizione di difficoltà e di indigenza. Chiaro il riferimento anche alle politiche del lavoro. ”L'attacco al welfare c'è da sempre. Bisogna smetterla di considerarlo come una specie di bancomat, dove togliere senza che nessuno si ribelli". Sentito il ricordo dei cristiani perseguitati. Dobbiamo ricordarcene, ha chiosato il vescovo soprattutto, in questo periodo in cui festeggiamo la nascita di Cristo. Dobbiamo ricordare queste persone che non possono essere perseguitate e anche abbandonate, da noi. Devono veramente stare nel nostro cuore e, per quanto possiamo, dobbiamo anche aiutarli, creare le condizioni perché possano essere aiutate ad alleviare le loro sofferenze, le loro difficoltà".