Con l’arrivo delle festività natalizie, aumentano i prezzi dei biglietti per il rientro dei fuorisede in Calabria. Federconsumatori Calabria ha analizzato la situazione per quanto concerne i viaggi in bus. Si tratta del mezzo spesso scelto in alternativa a treni e aerei per il minor prezzo ed anche perché, laddove carenti le interconnessioni con i Comuni dell’entroterra ed i principali scali, li è più facile raggiungere la destinazione.

Aumento dei costi

«Nell’ambito della più ampia indagine più dell’Onf – Osservatorio nazionale Federconsumatori, su diverse tratte nazionali sono stati rilevati forti rincari sulle tariffe dei bus nella settimana attuale e le settimane tra Natale e Capodanno. Abbiamo estrapolato la tratta verso Reggio Calabria quale esempio eclatante delle distanze e dei costi dei collegamenti Nord-Sud, destinazione di tanti studenti, lavoratori pendolari e calabresi residenti fuori regione. Le differenze di costo rilevate sono notevoli ed arrivano sino al 324% in bus, +272% in aereo, +191% in treno».

Il sodalizio analizza: «Il rilevamento evidenzia picchi allarmanti di rincari fra le due settimane a campione (28 novembre/4 dicembre e 20 dicembre/4 gennaio): un bus da Torino a Reggio Calabria sotto le festività costa il +324% rispetto al prezzo normalmente applicato, da Roma a Reggio Calabria il viaggio costa +108%.  Un trend di rincari che fa paio ai prezzi dei voli durante le festività quando un Roma-Reggio Calabria registra un +129% per l’andata e +272% per il ritorno. Tali aumenti si aggiungono ai sovrapprezzi per chi decide di viaggiare in treno considerato che sulla tratta Roma-Reggio Calabria si arriva ad +84% per l’andata e +191% per il ritorno».

Leggi anche

Anomalie tariffarie

In merito, Mimma Iannello, nelle vesti di residente Federconsumatori Calabria Aps ha inteso sottolineare: «Non c’è alcun dubbio, a pagare il rincaro del trasporto pubblico è soprattutto la Calabria dove sembra che ogni abuso tariffario o ritardo sia consentito. Non è così per noi che puntualmente denunciamo abusi, vessazioni e anomalie tariffarie. Serve poco aggiungere un volo in più all’offerta di viaggi verso la Calabria quando sulla generalità del trasporto pubblico si registra un’offerta inadeguata alla domanda, aumenti folli, piani tariffari incontrollati, offerte che oggi scompaiono e domani riappaiono dai siti ufficiali, differenze tariffarie per lo stesso mezzo da un giorno all’altro, stazioni che chiudono e viaggiatori costretti a comprare dalle agenzie i biglietti con maggiorazioni di costi, offerte di viaggio esaurite un mese e mezzo prima del Natale e l’alternativa è data da vecchi intercity notte che impiegano  sino 17h e 50m  per un Torino- Reggio Calabria. Per non dire dei ritardi frequenti».

La referente del sodalizio poi rimarca: «Si brinda incautamente al Ponte sul Stretto come risolutore futuro di ogni problema di collegamento Nord-Sud ma intanto accadono tragedie ferroviarie come sulla tratta jonica con una linea ferrata fuori dalla modernità, ed i calabresi pagano amaro il loro rientro in Calabria e pure in tempi biblici visto che non tutti possono permettersi aerei o frecce a prezzi super elevati.

Gli aumenti che registriamo in ogni nostro monitoraggio sono allarmanti e slegati da ogni fattore congiunturale oltre che, socialmente insostenibili. Per molte famiglie, per tanti giovani, significa la rinuncia a passare le feste in famiglia, la rinuncia al diritto alla mobilità a condizioni sostenibili e trasparenti. Per questo, la nostra struttura nazionale segnalerà all’Agcm, a Mr. Prezzi e all’Art le pratiche tariffarie adottate dai vari gestori chiedendo le opportune verifiche e le eventuali sanzioni contro fenomeni speculativi che pesano in maniera intollerabile sulle tasche delle famiglie in una fase difficile di rincari diffusi che impoveriscono il potere di acquisto di lavoratori e pensionati. Altro protagonismo evidentemente -chiosa- spetta alla Regione che deve rivendicare condizioni di miglior favore per il traffico da e per la Calabria».