Il gruppo trae origine dall'esperienza del presidio nomentano, che ha visto coltivatori e pescatori di tutta Italia lottare insieme. Il vicepresidente è il calabrese Matteo Talarico. Ribadita la volontà di non fare politica e l'intenzione di manifestare ancora se non ci saranno passi in avanti per l'intero comparto
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Nonostante il clamore sia terminato e nonostante non si senta più parlare di loro, gli agricoltori che abbiamo seguito fino agli scorsi mesi sono più attivi che mai. Non hanno smesso di lottare, sebbene le loro proteste siano diventate più silenziose. Tutto parte dagli agricoltori toscani - con la presenza costante di Salvatore Fais, uno dei pochi a non aver mai cambiato idea -, che decisi a combattere si sono aperti al confronto con gli altri colleghi agricoltori e successivamente con i pescatori in quel di Roma, nel presidio nomentano. Dopo oltre un mese di presenza nella capitale, hanno dimostrato di avere determinazione e reale voglia di lottare per i comparti toccati dalle contestate direttive europee.
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Giovedì è stata reso noto lo statuto del Movimento di agricoltori italiani, che sancisce l’ufficialità e la nascita del gruppo di agricoltori e pescatori che dopo numerose vicissitudini sono riusciti ad unire l’Italia dal Sud al Nord passando per il Centro. Un’unica Italia fatta da uomini che, fuori da bandiere politiche, rappresentano gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori di tutta la penisola e che si rivedono negli stessi problemi seppur con sfumature differenti, come è giusto che sia, da regione a regione.
Il Movimento agricoltori italiani ha visto l’adesione di quasi tutte le regioni: Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana, Provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Veneto, Provincia autonoma di Trento. Per la Calabria c’è Matteo Talarico, agricoltore di Lamezia, più volte intervistato ai nostri microfoni, che con entusiasmo fa sapere che «la Calabria c’è». «Il Movimento territorio e agricoltura (M.T.A.) aderisce ufficialmente al neo nato Movimento nazionale agricoltori italiani, gruppo in forte crescita al quale aderiscono i gruppi di quasi tutte le regioni d’Italia e del quale sono stato nominato vicepresidente - riferisce in una nota -. Ci tengo a ribadire inoltre che non facciamo e non faremo assolutamente parte di alcun partito politico, come qualcuno prova a fare credere facendo allusioni. Siamo fieri e orgogliosi di fare parte di questa nuova famiglia. La Calabria c'è!»
A chiarire il quadro della situazione la nota lanciata dall’Associazione agricoltori italiani e inviata dal presidente Fais, che spiega la necessità di costituirsi legalmente come associazione, sottolineando come gli innumerevoli confronti e incontri ai tavoli ministeriali abbiano, alla fine, dato inizio a questa nuova realtà registrata e presente sul territorio. «Nei precedenti tavoli al Ministero - si legge - più volte ci è stato chiesto chi eravamo e chi rappresentavamo e oggi siamo ufficialmente costituiti! Il nostro movimento nasce con l'intento di tutelare e proporre risoluzioni nel comparto agricolo, dell’allevamento e della pesca a favore del produttore e del consumatore». Lasciando intendere che, essendo oramai un gruppo ufficiale, si aspettano per il mese in corso qualche interlocuzione in più e se non dovessero esserci piccoli passi in avanti il comparto ripartirà con nuove manifestazioni mirate per fermare il Giro d’Italia.
Viene chiarita quindi l'intenzione di non «entrare a fare parte di nessun partito o gruppo politico, siamo nati come gruppo apolitico e senza nessuna associazione di categoria nel nostro direttivo, come ben specificato nello statuto. Ci teniamo a sottolineare che nessuno dei rappresentanti dei nostri direttivi è candidato in nessun partito già esistente, lista civica o nel neo partito al quale è stato dato il nome “Noi agricoltori e pescatori” e nel quale hanno aderito alcuni di coloro che si erano inizialmente uniti al presidio nomentano. Fin da subito ci siamo dissociati da chi ha cercato in noi una forza per formarlo, per pubblicizzarlo e abbiamo allontanato le persone che avevano intenti di natura politica. Non abbiamo iniziato una lotta per ottenere poltrone politiche e siamo contro qualsiasi persona che sfrutta le problematiche del settore per scopi personali. Resteremo al fianco degli allevatori, agricoltori e pescatori, perché noi sappiamo fare questo. Stiamo lottando per il nostro futuro e saremo fieri di continuare a sporcarci le mani nella nostra terra».
Intanto, nella giornata di ieri allo stand di “Agricoltori Italiani” nella Fiera di Agriumbria a Bastia, in provincia di Periugia, l'impegno degli imprenditori agricoli è stato riconosciuto del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che si è fermato per circa 20 minuti a parlare con i rappresentanti appartenenti alla neo costituita Associazione. Gli sono state poste domande sulle interlocuzioni ai tavoli, alle quali il ministro ha risposto. Soddisfatti, gli agricoltori continueranno a lottare per chi vuole lavorare e per gli italiani che meritano di avere garantito sulle proprie tavole il Made in Italy come da generazioni accade.