L'impresa Manelli lascerà i dipendenti a casa dal 31 ottobre ma loro non ci stanno. Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil chiedono un immediato passo indietro: «Così si rischia anche di avere l'ennesima opera incompiuta sul nostro territorio»
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Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil, insieme alle maestranze della Manelli Impresa Spa, sono al secondo giorno di sciopero insieme al cantiere di Montalto Uffugo. Il fermo delle lavorazioni è dovuto alla comunicazione di licenziamento di tutti i lavoratori a decorrere dal 31 ottobre.
Le organizzazioni sindacali, rappresentate da Francesco Garritano della Filca Cisl, Raffaele Ritacco della Fillea Cgil e Giacinto Pellegrino della Feneal Uil, stigmatizzano con forza l’operato della Manelli e chiedono l’immediato ritiro dei licenziamenti.
«L’impresa Manelli, il 17 ottobre - scrivono -, ha comunicato ai sindacati di categoria e ai lavoratori che i licenziamenti sono dovuti per “fine cantiere”. Si precisa che tale cantiere è di RFI, quindi un cantiere pubblico. A seguito di diverse interlocuzioni avute con Italferr, la stessa ribadisce che ad oggi non vi è alcuna comunicazione di fine cantiere o richieste di rescissione contrattuale, quindi le lavorazioni devono continuare per come previsto da contratto tra le parti. Tali comunicazioni smentiscono su tutta la linea le dichiarazioni di Manelli».
«La situazione - aggiungono - desta preoccupazione non solo per il futuro dei lavoratori ma anche perché si rischia di avere l’ennesima opera pubblica incompiuta sul nostro territorio. A seguito di quanto su scritto, le organizzazioni sindacali comunicano che lo sciopero continuerà fino a quando non si farà chiarezza su quanto sta accadendo su questo cantiere e che si procederà ad attivare anche le istituzioni ed enti locali per scongiurare tutti i licenziamenti».