VIDEO | Si sta svolgendo in questo momento la manifestazione indetta dalla Cgil Flai. Centinaia di lavoratori stranieri impegnati nei campi di raccolta del Reggino rivendicano i loro diritti (ASCOLTA L'AUDIO)
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Permesso e Vivere. Un binomio urlato con la forza della disperazione di chi qui lavora e chiede di poter avere documenti regolari per restare e vivere dignitosamente. Sono i migranti, braccianti stranieri impegnati nei campi di raccolta della Piana di Gioia Tauro, adesso davanti alla prefettura di Reggio Calabria in occasione del sit - in di protesta indetto dalla Cgil Flai, federazione lavoratori Agroindustria. Rivendicano diritti fondamentali e chiedono una risposta alle loro istanze di rinnovo del permesso di soggiorno e di regolarizzazione.
Alcuni sono in attesa di esito da oltre un anno. I loro documenti temporanei stanno scadendo e così, nonostante abbiano un regolare contratto di lavoro e una casa, da qui a qualche mese in centinaia non avranno più un titolo regolare di permanenza in Italia. Una situazione che si ripercuote anche sul fronte vaccinale. La loro condizione di sospensione non è contemplata dalla piattaforma e pertanto coloro che intendono vaccinarsi non possono prenotarsi.
In questo momento una delegazione della Cgil Flai è dentro per interloquire con il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani e invocare soluzioni concrete. La delegazione è composta da sei lavoratori e lavoratrici migranti provenienti dai vari insediamenti della Piana di Gioia Tauro, da Caterina Vaiti, segretario CGIL Calabria, Jean René Bilongo della FLAI CGIL Nazionale, Celeste Logiacco Segretario generale CGIL Piana di Gioia Tauro, Rocco Borgese Segretario generale Flai Cgil Gioia Tauro e da Doumbia Mohamed e Jacob Atta, sindacalisti della Cgil Flai territoriale.