Il sindaco della città bruzia diffida il presidente della Regione: «Inaccettabile l'immobilismo sul cantiere»
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In principio ad avere fretta era Mario Oliverio. Per settimane ha dato battaglia al comune chiedendo con insistenza al sindaco di Cosenza, di sottoscrivere l’accordo di programma necessario ad avviare i lavori di realizzazione della metro tramvia. «La dilazione ulteriore dei tempi rischia di far perdere i finanziamenti» era il refrain quotidiano del presidente della Regione. Il 12 giugno del 2017, l’agognata firma veniva apposta sul documento. Ad un anno e mezzo di distanza da quella data, però, la costruzione dell’infrastruttura, di fatto, non è ancora iniziata. L’unica cosa visibile e tangibile è l’allestimento del cantiere lungo il tratto a sud di Viale Mancini, con tutti i disagi determinati dalla chiusura dell’arteria stradale. Nelle ultime ore è stata segnalata la presenza di qualche operaio e di un mezzo meccanico. Troppo poco per placare l’esasperazione dei cosentini, alimentata dall’ingombrante cantiere e dalla beffa di non vedervi mai nessuno al lavoro.
L'ultimatum del sindaco
Mario Occhiuto non ci sta a buscarsi le critiche dei cittadini, tanto più che l’infrastruttura è sotto la responsabilità della Regione. Per questo ha inviato una diffida formale ad Oliverio: o vi date una mossa oppure mandiamo tutto all’aria e riapriamo il traffico lungo il viale, scrive più o meno il sindaco nella lettera recapitata al decimo piano della Cittadella. «Il Comune di Cosenza, non senza aver prima ottenuto significative modifiche del progetto con la conseguente minimizzazione degli impatti sul territorio e precisi impegni sia sui tempi che sui finanziamenti delle altre importanti opere, manifestava il proprio consenso – si legge in particolare nella missiva, resa nota dall’ufficio del portavoce di Palazzo dei Bruzi - Ad oggi, senza un avvio concreto e significativo dell’opera, si è determinata una problematica connessa alla chiusura del viale Giacomo Mancini con conseguenti disagi ai cittadini ed a quanti entrano in città per le ragioni più disparate. Senza tacere l’inaccettabile immobilismo regionale relativamente alla attivazione e convocazione del Collegio di Vigilanza previsto per la verifica dell’attuazione dell’accordo e del quale, da tempo, il Comune ha designato il proprio rappresentante».
Chiarire tempi e modalità di realizzazione dell'opera
«Per questi motivi è comprensibile che per un sindaco diventa difficile dare rassicurazioni sulla durata dei disagi per la cantierizzazione delle opere quando non si hanno chiari neanche i tempi di avvio dell’opera principale e che nemmeno dipendono dall’ente comune stesso. Ciò detto – si legge a chiusura del testo - si diffida la Regione Calabria ad assicurare il rispetto assoluto dei tempi previsti oppure il ripristino dello stato dei luoghi entro giorni cinque dal ricevimento della presente. In mancanza, perdurando questa inaccettabile situazione, si porranno in essere tutti gli atti finalizzati alla riapertura del viale, nonché alla richiesta di risarcimento di tutti i danni provocati, materiali e d’immagine».