Chi non ha avuto la lungimiranza di prenotare un posto con largo anticipo può essere costretto a spendere anche 700 euro (se ce l’ha) per un biglietto. Le soluzioni alternative: treni, pullman e car sharing (ASCOLTA L'AUDIO)
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In bus, in treno, in aereo e in auto (anche condivisa). Con la stagione delle feste alle porte, la corsa all’ultimo biglietto per rientrare in Calabria si apre alle (poche) alternative offerte dal mercato e ad un sistema trasporti che vaneggia di ponte e arranca sulla quotidianità. Tagliati fuori, nonostante i 700 chilometri di coste, anche dal sistema delle autostrade del mare, i fuorisede calabresi che si preparano al rientro in forze verso la regione d’origine, e che non hanno già prenotato un posto, devono fare i conti con tariffe salate, cambi acrobatici e tempi di percorrenza biblici.
Un biglietto aereo andata/ritorno prenotato in queste ore da Milano e con destinazione Lamezia Terme per il periodo compreso tra il 23 dicembre e il 3 gennaio – di massima, il periodo classico di transumanza per l’esercito di studenti e lavoratori che passano il periodo di feste nel paese d’origine – costa in media 350 euro a persona e i posti rimasti sono pochissimi. Questo almeno se si decide di atterrare nello scalo lametino. Se si ha la ventura di dovere atterrare al Tito Minniti di Reggio, i costi per un volo diretto a/r schizzano ad una media di 700 euro a passeggero. Per scendere a tariffe intorno ai 400, serve un itinerario con un paio di scali e tanto, tanto tempo da perdere. Sui livelli di Lamezia anche i costi per i viaggiatori diretti a Crotone, dove il tragitto verso casa, almeno per i pochi posti rimasti disponibili, viaggia attorno ai 360 euro a persona. Ma qui i collegamenti sono in numero decisamente inferiore allo scalo di Sant’Eufemia.
Scarse le soluzioni superstiti anche sul versante dei treni. Il nostro ipotetico calabrese di ritorno (allo stesso modo del turista che volesse approfittare del periodo di feste per scoprire le meraviglie invernali della regione) che non ha ancora comprato un biglietto deve tenersi pronto a sborsare una media di 250 euro per un titolo andata e ritorno sulla tratta Milano-Lamezia. I problemi maggiori di disponibilità di posti, in questo caso, sono quasi tutti nel viaggio di andata. I meno fortunati, quelli che mancheranno gli ultimi tagliandi on line per un collegamento diretto, dovranno infatti fare i conti con cambi complicati e tempi di percorrenza dilatati.
Una delle poche soluzioni rimaste dal capoluogo lombardo prevede un cambio alla stazione di Genova Brignole e poi una corsa fino in Calabria per una durata prevista di 14 ore e 50 minuti. Quella che passa invece per Bologna e Roma, consente all’utente di risparmiare quasi un’ora e mezza ma prevede un cambio in piena notte in Emilia e un nuovo trasbordo a prima mattina nella Capitale. Se poi la destinazione finale di questo ipotetico itinerario fosse incautamente Crotone, l’utente dovrebbe aggiungere un paio d’ore abbondanti di percorrenza. La prima passata su un bus che lo porterebbe fino alla stazione di Catanzaro Lido dove potrebbe accomodarsi su un comodo regionale che in un’oretta scarsa coprirebbe la quarantina di chilometri fino a destinazione. Per la Locride le opzioni sono due: proseguire fino a Rosarno e servirsi delle navette private fino alla costa jonica, o investire, per i cento chilometri rimasti, un paio d’ore su una littorina a gasolio fino a Roccella. Il percorso è certamente suggestivo.
Più economici i bus privati. Tante le compagnie che operano sul tragitto Milano/Calabria ma anche qui i posti per i ritardatari cominciano a scarseggiare. Un biglietto andata e ritorno costa in media 150 euro e, per quanto gli standard di comodità siano migliorati negli anni, si tratta comunque di una tragitto infinito di circa 15 ore. E se l’opzione auto privata resta comunque quella che riscuote maggiore successo, negli anni anche il sistema dell’auto condivisa è cresciuto parecchio nei numeri. E qui i costi si riducono ancora. Un viaggio andata e ritorno costa infatti attorno ai 120 euro a persona. A patto di essere disposti a un lungo viaggio con perfetti sconosciuti.