«Centinaia e centinaia gli ettari invasi dall’acqua e dal fango con danni alle produzioni. Oliveti, agrumeti, serre, vivai, vigneti, ortaggi il tutto invaso dall’acqua, mezzi e attrezzature di produzione che galleggiavano e strade rurali franate. Questo un primo bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito la zona del lametino secondo un primo monitoraggio della Coldiretti». L’associazione ne rende conto in una nota.

«Gli eventi calamitosi – si legge – hanno inferto un duro colpo al comparto agricolo lametino e hanno compromesso in modo irreparabile le campagne di raccolta e le conseguenti perdite di prodotto. Nella zona di Lamezia, si riscontrano danni agli oliveti e agrumeti con i campi invasi letteralmente dall'acqua, il livello è salito sino alla chioma degli agrumi, gli oliveti invece benché preservati dalle chiome alte ritarderanno la raccolta delle olive a causa dei terreni impantanati che non consentono la raccolta meccanizzata, poiché è letteralmente impossibile pensare di addentrarsi con i mezzi. La qualità e la quantità dell'olio ne risentirà notevolmente».

«Le chiome delle agrumi – prosegue la nota – sono immerse nell'acqua limitando la raccolta laddove era iniziata e alterando notevolmente la qualità del prodotto e aumentando le perdite. Nel settore serricolo si registrano danni alle strutture e alle coltivazioni ortive con perdite anche del 100% nelle zone di maggiore ristagno acquoso. La Coldiretti Calabria con il presidente Aceto, il direttore Cosentini, insieme al presidente zonale Notarianni, il direttore Bozzo e il segretario di zona Meringolo hanno istituito una unità di crisi per seguire l’evolversi della situazione che è destinata ad aggravarsi».

«Ad aggravare la situazione – sottolinea ancora Coldiretti – anche gli smottamenti che si sono registrati nelle zone poco al di sopra della piana lametina colpendo particolarmente i vicini comuni di Pianopoli, Maida, e Nocera Terinese, San Pietro a Maida, Curinga e in queste zone è molto praticato il terrazzamento delle coltivazioni tra cui vigneti, oliveti. Lo straripamento del fiume Amato nel comune di Maida ha isolato diverse aziende agricole, che nonostante l’incessante pioggia hanno affiancato con i mezzi propri i soccorsi della Protezione Civile, del Consorzio di Bonifica e altri enti preposti nelle operazioni di ripristino della viabilità».

«È evidente – sottolinea Aceto – che quello che è accaduto, è una priorità nel contesto di una emergenza regionale e abbiamo già rappresentato alle istituzioni la gravità della situazione per avviare le prime misure di sostegno. Ancora una volta gli agricoltori devono fare i conti non solo con un mercato in piena evoluzione ma con un clima che mette a dura prova il coraggio e la speranza di ricominciare».